Nasce la collaborazione tra Policlinico di Bari e Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma che prevede consulenze da remoto per diagnosi e quesiti clinici, trasferte di specialisti per interventi in casi di elevata complessità, collaborazione nella ricerca scientifica, definizione di percorsi assistenziali integrati e formazione medico-infermieristica.
Il direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria barese, Giovanni Migliore, e la presidente del consiglio di amministrazione dell’istituto scientifico con sede a Roma, Mariella Enoc hanno siglato l’accordo alla presenza del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e del presidente della Società italiana di pediatria, Alberto Villani.
Finalità dell’ iniziativa è quella di sviluppare a Bari un polo di alta specializzazione di assistenza pediatrica e ridurre la mobilità passiva dalla Puglia. Al Bambino Gesù ogni anno vengono indirizzati oltre 3mila ricoveri provenienti dalla Puglia e il polo romano rappresenta il primo ospedale italiano di destinazione dei pazienti pugliesi.
Si tratta di un grosso giro economico che potrebbe essere ridotto grazie a questa convenzione.
Quindi bambini affetti da gravi patologie che necessitano interventi ad alta complessità non saranno più costretti a dover affrontare trasferte per le cure, con i rischi clinici, i costi e i disagi che ne conseguono, ma potranno essere assistiti e operati nell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari dai migliori chirurghi del principale centro di riferimento italiano ed europeo per la cura pediatrica, Bambino Gesù.
In questo consiste la collaborazione.
Gli specialisti romani, infatti, affiancheranno i professionisti baresi nella cura dei casi più complessi, con particolare riferimento alle discipline di cardiologia, anestesia e cardiochirurgia pediatrica: lo faranno sia a distanza attraverso formule di telemedicina, sia in loco intervenendo direttamente nei reparti baresi.
Il dipartimento medico chirurgico di Cardiologia Pediatrica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è in Italia uno dei maggiori centri cardiologici e cardiochirurgici pediatrici.
Tra le attività previste dalla convenzione ci sono:
– l’individuazione degli specialisti e delle altre figure professionali che saranno di volta in volta ritenuti necessari per l’erogazione della prestazione specialistica in relazione al singolo caso concreto;
– messa a disposizione di specialisti e delle altre figure professionali la cui attività, espletata o con formule di telemedicina o in loco, verrà concordata e programmata in base alle specifiche necessità cliniche che di volta in volta si potranno presentare, con particolare riguardo ai quesiti clinici di rilevante complessità e che richiedono elevate expertise;
– teleconsulto sistematico per piano diagnostico e chirurgico con specialisti;
– percorso protetto per patologie di massima complessità assistenziale, nel caso di pazienti con patologia multipla e complessa il cui trattamento non è possibile in Regione Puglia. Per tali pazienti viene garantito supporto sia telematico che in situ e presa in carico nell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù con percorso preferenziale protetto. A titolo esemplificativo e non esaustivo, tali pazienti potranno essere quelli candidati al trapianto di cuore;
– un accesso settimanale presso l’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII per la pianificazione ed effettuazione delle attività terapeutiche e chirurgiche dei pazienti presenti.
Non si tratta, però, solo di garantire cure d’eccellenza ma anche di ampliare e migliorare la formazione medico-infermieristica in ambito intensivo, semintensivo, cardiologico e cardiodiagnostico. L’attività di formazione completa il protocollo di collaborazione firmato dai due ospedali.
Grande entusiasmo è stato espresso dal presidente Emiliano per l’ importante accordo
La Regione sta investendo molto nella crescita qualitativa dell’offerta chirurgica del Giovanni XXIII attraverso la collaborazione di chi da sempre è un punto di riferimento, anche perchè moltissimi pugliesi vanno a Roma al Bambin Gesù per curare i loro bambini.
Assicurare l’eccellenza della cura sul territorio, senza dover costringere i piccoli pazienti con le loro famiglie a trasferte complicate, ha un duplice vantaggio sia umano sia sociale. Da un punto di vista aziendale, inoltre, si tenta di di ridurre le perdite finanziarie dovute alla mobilità passiva.
A conclusione della la conferenza stampa è stato inaugurato il nuovo laboratorio di analisi dell’ospedale Giovanni XXIII negli ambienti che ospitavano la vecchia radiologia su una superfice totale di 320 mq.
Tante sono le innovazioni e le migliorie.
La nuova struttura è costituita da un’area destinata al personale di circa 120 mq dove trovano spazio la direzione, la stanza medici, gli spogliatoi, le stanze dei tecnici e i depositi ed un’area attigua costituita da un grande ambiente open space di circa 200 mq , dove sono state installate le apparecchiature di analisi di ultima generazione, l’area per l’accettazione dei campioni da analizzare, la sala di refertazione, un vano di decontaminazione ed una cella frigo per la conservazione ottimale dei reagenti. Tutti gli ambienti dispongono di aria condizionata e di illuminazione con tecnologia a L.E.D.
Sanità quindi in primo piano dopo l’emergenza coronavirus che ci ha fatto capire la sua importanza.