La cattiva abitudine di scorrazzare in aree pedonali con i monopattini elettrici non risparmia nemmeno il parco di largo 2 giugno. Sebbene, con i lavori eseguiti di recente dall’Amministrazione comunale di Bari, siano stati installati davanti a tutti e tre gli ingressi dissuasori che finalmente hanno bloccato le incursioni dei fan delle due ruote, gli stessi non scoraggiano coloro che arrivano con i monopattini elettrici. Soprattutto gli adolescenti, entrano con i veicoli, più piccoli e leggeri rispetto alle moto, dai cancelli riservati a pedoni, a carrozzine e scooter per disabili. Abbiamo visto persino un papà che, a bordo di un monopattino, ha fatto salire il figlioletto di 6-8 anni (tra l’altro privo di casco), e ha imboccato l’uscita di viale della Costituente con il “due ruote” in funzione, ovvero non accompagnandola a mano.
Pochi pure coloro che conducono gli oggetti cult, di moda del momento, a mano e a piedi, tanti invece quelli che non scendono ma imboccano l’ingresso in modalità operativa e improvvisano gimcane tra anziani, runners e bambini che i genitori portano al parco sicuri che non ci siano mezzi che li possano investire. Il pericolo di essere investiti c’è, soprattutto per i i più piccoli intenti a giocare o che hanno appena imparato a camminare e per gli anziani che hanno necessità di appoggiarsi ai bastoni per evitare di cadere. C’è poi chi ha pensato bene di parcheggiare questi veicoli all’interno dello parco (quindi in piena zona pedonale) o persino sulla pista ciclabile esterna. Da non dimenticare che i primi di settembre qualcuno si è divertito, nel cuore della notte, a scavalcare la recinzione del parco con tanto di monopattino, poi gettato nel laghetto.
I conducenti di monopattini elettrici credono di essere sempre su piste a loro dedicate. Tra le regole non rispettate, c’è pure quella di andare ad una velocità non contenuta, non indossare il casco (valida per chi ha meno di 18 anni) o di salire in due a bordo e di evitare il parcheggio selvaggio, come previsto non solo dal buon senso ma dalla legge n.8/2020 aggiornato con la circolare della Polizia stradale del 9 marzo 2020.
A nostro parere sarebbe bene prevedere pattuglie a piedi di Polizia locale in modo da scoraggiare questi ‘centauri’ del monopattino. Altro accorgimento necessario potrebbe essere l’installazione di rastrelliere per parcheggiare bici e monopattini, se non fuori del parco quanto meno nelle vicinanze delle uscite/entrate in modo da evitare parcheggi selvaggi all’interno del parco stesso. Una necessità dettata dal fatto che veicoli ‘a due ruote’ (come dimostrano alcune foto pubblicate a corredo di questo articolo, ndr) vengono parcheggiati un po’ ovunque e a casaccio, persino sulla pista ciclabile e davanti all’entrata di via della Costituente, all’interno del parco accanto a panchine o siepi. Esattamente come le bici lasciate accanto ai pali, incatenate, o persino tra i cespugli di piante esterne. Dove insomma fa più comodo o si ritiene possa essere più utile, senza minimamente farsi carico del rispetto di regole nemmeno da parte di chi ha moto di più grossa cilindrata e ha preferito lasciarle sul marciapiede accanto all’entrata pedonale. Così non si può continuare.
Anna Caiati





