E se a Natale regalassimo prodotti agroalimentari made in Puglia? Al posto delle spesso inutili cianfrusaglie elettroniche fabbricate in Cina, scegliamo qualcosa che aiuti le aziende in difficoltà del nostro territorio. Certo, si tratta di una goccia nell’oceano della crisi, ma dipende da noi trasformarlo in un fiume in piena. Se ci convincessimo della bontà della scelta. Secondo la Confcommercio spendiamo in media 166 euro a persona in regali, già prediligendo il settore alimentare della grande distribuzione organizzata. La cena di Natale è uno dei pilastri della nostra tradizione che, nonostante l’annunciato calo dei consumi legato alla crisi della pandemia, solitamente si trasforma in un trionfo di cibi e pietanze non sempre autoctoni. Eppure le nostre eccellenze sono riconosciute in tutto il mondo. Lo sapevate che il pasticciere numero uno, per quanto riguarda il panettone, è pugliese, di Specchia, fresco di titolo iridato? Insomma, meno salmone e più caciocavallo. Pensiamoci. Regala pugliese, non te ne pentirai.
Giovanni Sardone