Arrivano le scuse dell’Asl dopo la denuncia del consigliere regionale Lega, Davide Bellomo, per gli 80 bambini in coda all’ospedale Di Venere, in attesa di un tampone, affidati ad una sola infermiera. La nota del Dipartimento di prevenzione, ricostruisce la vicenda e contiene anche alcune precisazioni.
Perché quella coda? “Una situazione emergenziale improvvisa sopraggiunta nel pomeriggio all’interno del pronto soccorso – spiega l’Asl – ha reso necessario il trasferimento temporaneo di due infermieri dedicati alla esecuzione dei tamponi. Attualmente sono operativi 5 infermieri a disposizione per i test molecolari presso l’ospedale di Carbonara, salvo in caso di urgenze territoriali”.
Inoltre, si ricorda come: “Erano 48 gli alunni appartenenti a due classi di una scuola elementare di Bari prenotati nel pomeriggio per essere sottoposti a tampone, e non 80 come riportato dalla denuncia. Gli utenti in sovrannumero si sono presentati spontaneamente senza alcuna prenotazione”.
La presenza libera apre un altro capitolo della questione: “L’accesso all’ambulatorio del Di Venere per i testi anti Covid – come nelle altre sedi del Dipartimento di prevenzione della Asl – non è libero e diretto. L’organizzazione prevede che i tamponi vengano eseguiti sempre su prenotazione e/o indicazione degli operatori impegnati nella sorveglianza epidemiologica per evitare lunghe attese, code e assembramenti e nel rispetto delle misure anti Covid a tutela delle persone”. Il resto lo ha creato la situazione emergenziale del pronto soccorso.