Importanti novità potrebbero essere in arrivo per i viaggiatori pugliesi, con una new entry davvero prestigiosa: parliamo di Italo, l’unica compagnia ferroviaria privata nel mercato dell’alta velocità. L’azienda, in concorrenza diretta con le Frecce di Trenitalia, sta attraversando un momento particolarmente difficile a causa dell’emergenza Covid, con un calo di passeggeri pari al 95% e solo 8 collegamenti rimasti attivi a livello nazionale. Ciò tuttavia non le impedisce di guardare agli sviluppi futuri, tra cui sembra esserci proprio la Puglia.
Italo ha fatto capolino nella nostra regione a fine agosto, per la prima volta in assoluto, con tre giorni di prove tecniche sulla linea Napoli – Foggia e sulla linea Adriatica fino a Lecce.
Oggi, a distanza di pochi mesi, si stanno svolgendo altri viaggi di prova a cadenza giornaliera tra la Campania e Bari. Non ci sono passeggeri a bordo perché sono corse formative, con le quali i macchinisti acquisiscono conoscenza delle linee ferroviarie pugliesi.
In mancanza di comunicazioni ufficiali, per ora possiamo solo ipotizzare (e sperare) che anche la Puglia venga presto inserita nel network di Italo. Quando la situazione sanitaria migliorerà, Bari potrebbe contare su un nuovo vettore per i collegamenti veloci verso Napoli, Roma, Bologna, Milano e altre città italiane, con ampi benefici sul piano economico e sociale. La concorrenza nei trasporti è sempre la benvenuta se permette ai viaggiatori di scegliere tariffe, orari e comfort più competitivi.
Non dimentichiamo però che si tratterebbe di un’alta velocità “virtuale”, come i pugliesi hanno già tristemente constatato con le Frecce. Continua a mancare, da parte dei vari governi che si susseguono, la volontà di realizzare vere e proprie linee ad alta velocità nel Mezzogiorno, con tutte le caratteristiche rispondenti a tale definizione. E così ci si deve accontentare della linea Adriatica che, una volta terminati gli interventi di velocizzazione, non permetterà di superare i 200 km/h. Oppure della Napoli – Bari potenziata che entro il 2027, se tutto andrà bene, sarà di fatto più un’alta capacità che un’alta velocità: non sarebbe stato meglio investire quei 6 miliardi di euro abbondanti in una linea ex novo?
Guarda caso, per queste prove Italo ha scelto la tipologia di convoglio Evo ETR675, il più giovane ma non il più veloce della sua flotta.