Ha preso ufficialmente il via questa mattina la fase uno della vaccinazione anti-Covid in Puglia. Ieri sono arrivate 30.420 unità del vaccino Pfizer/Biontech, che sono state distribuite agli undici hub dislocati su tutto il territorio regionale, per permettere l’avvio della campagna in contemporanea nella giornata di oggi dalla provincia di Foggia alla provincia di Lecce. Solo al Policlinico di Bari saranno 60 le dosi di vaccino somministrate nella giornata di oggi.
A fare il punto è Pier Luigi Lopalco, assessore regionale alla Salute, che questa mattina si è vaccinato all’ospedale San Paolo di Bari. «Dagli hub le farmacie hanno provveduto a spacchettare i vaccini e a preparare la distribuzione ai centri periferici – spiega Lopalco. Già stamattina abbiamo avviato 26 punti di vaccinazione in Puglia; da un calcolo preliminare, saranno più di 1.500 le dosi che si riuscirà a somministrare oggi. Un numero importante, ma nei prossimi giorni dobbiamo accelerare: l’obiettivo è concludere entro una settimana la gran parte dei vaccini spediti in questa prima tranche, circa 30mila. Si parte oggi e si continuerà anche nei giorni di festa, senza interruzione» In provincia di Bari «Si parte contemporaneamente al San Paolo, al Di Venere e al Perinei di Altamura – spiega Antonio Sanguedolce, direttore generale di Asl Bari. Nei prossimi giorni, compresi i festivi, si proseguirà negli altri presidi della Asl: l’ospedale Covid di Putignano, il centro post acuzie Covid di Terlizzi, e ancora Triggiano. Nelle ore successive si procederà anche negli ospedali che non fanno parte della rete Covid ma che hanno attività di emergenza-urgenza: Molfetta, Corato e Monopoli».
Come noto, i primi a ricevere il vaccino saranno operatori sanitari e anziani ospiti delle Rsa: «Sia gli operatori sanitari, sia gli anziani delle strutture residenziali, faranno parte di questo primo round – prosegue Lopalco. Loro sono quelli in prima linea e i più fragili, più suscettibili di malattia grave. Nell’ambito degli operatori sanitari, la cabina di regia regionale ha anche stabilito delle priorità, divise in quattro gruppi: il primo è composto da operatori 118 e operatori impegnati nelle terapie intensive e negli ospedali Covid. Via via tutti gli altri».
Espletata la fase uno, si procederà con tutte le altre categorie di cittadini, che volontariamente si sottoporranno alla vaccinazione: «I cittadini saranno chiamati – spiega ancora Lopalco. Ci sarà un’organizzazione in cui i medici di medicina generale avranno un ruolo importante, perché saranno loro a identificare chi ha dei fattori di rischio nonostante l’età. Dopo la fase uno, infatti, si procederà per età, dagli 80 anni in giù, e con i gruppi identificati secondo fattori di rischio. Per l’identificazione di questi, ovviamente, il medico di medicina generale ci darà una importante mano».
Intanto, però, i casi continuano a salire: «Quando la Puglia è rientrata in fascia gialla, i cittadini purtroppo hanno colto questo come un messaggio di “libera tutti” – spiega ancora Lopalco. Purtroppo non è così, e lo abbiamo visto. La curva stava scendendo rapidamente, poi la discesa si è arrestata già ai primi giorni di dicembre. Ora ci troviamo in una fase molto stabile, con un numero di casi che scende leggermente ogni settimana, ma noi avremmo preferito vedere una caduta più rapida della curva. La situazione va monitorata, ma ai cittadini va ripetuto il solito appello a fare molta attenzione».
Lopalco, infine, fa un appello alla vaccinazione: «Spero che il nostro esempio – dichiara Lopalco – induca gli operatori sanitari che non hanno ancora aderito alla campagna vaccinale a farlo subito. La strada della scienza e della medicina è quella che ci condurrà fuori da questa pandemia. Adesso è il momento di agire, di dare prova di responsabilità ed efficienza. Non posso nascondere l’emozione che ho provato nell’essere in fila insieme agli infermieri, agli operatori del 118, ai medici, al personale amministrativo che opera nel settore salute, insomma a chi si sta battendo da mesi contro il Covid ciascuno nel suo ruolo e senza risparmiarsi. Mi sento parte di una squadra unita che davvero sta dando il massimo per il bene comune».