Rientro a scuola dopo vacanze, non cambia nulla e si rinvia tutto al 15 gennaio

Le lezioni nelle scuole pugliesi di ogni ordine e grado, dalle primarie alle superiori, saranno in didattica digitale integrata (Ddi) sino al 15 gennaio 2021 con la possibilità per gli alunni più piccoli, scuola primaria e secondaria di primo grado, di poter seguire anche in presenza. Nel pomeriggio inoltrato di oggi, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, si è espresso e ha deciso di “non decidere” per le lezioni da seguire a distanza e/o in presenza non solo per i ragazzi più grandi ma anche per i più piccoli. In sostanza non cambia nulla rispetto a quanto già disposto prima delle vacanze di Natale. C’è però una piccola ‘apertura’ verso la possibilità di uno screening di massa relativamente alle scuole.

Una scelta fondata “su ragioni epidemiologiche e di mitigazione del rischio di contagio – è scritto in una nota inviata alla stampa e a firma di Emiliano – L’evoluzione della curva dei contagi e dell’indice Rt non è chiara. Non sappiamo ancora quali effetti sui contagi ci sono dopo il periodo festivo”. Dunque anche dalla Regione c’è l’ammissione, anche se parziale, che i dati non corrispondono alla realtà anche perché il virus continua a circolare e “non ha allentato la sua morsa”, si legge sempre nel documento.

L’ordinanza regionale è comunque temporanea, dopo il 15 gennaio potrebbe proseguire o essere variata. Nel contempo la stessa Regione rinvia al Ministero della Salute il chiarimento “sull’effettivo livello di pericolo”. La decisione, in linea con altre Regioni, è dipesa dal cambiamento di alcuni dei criteri per l’attribuzione delle zone gialla, arancione o rossa da parte del Governo. Criteri che sono ancora più restrittivi e con una valutazione della situazione di rischio preoccupante. L’ordinanza della Regione Puglia, a detta sempre di Emiliano, rispetta le richieste di tutte le rappresentanze sindacali della scuola. Resta comunque la possibilità per le situazioni speciali e di necessità di poter richiedere la didattica in presenza.

Nella prima ordinanza del 2021 su “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da covid-19” è quindi disposto che dal 7 al 15 gennaio 2021 tutte le lezioni per la scuola d’infanzia, elementare, media e superiore, dovranno essere svolte a distanza con la possibilità di svolgere attività di laboratorio in presenza, così come per gli alunni disabili e con bisogni educativi speciali che richiedano relazione educativa con la garanzia di mantenere on line i rapporti con gli altri alunni.

Inoltre i genitori di alunni di scuola elementare e media che volessero garantire l’attività didattica in presenza devono richiederlo espressamente, scelta che dovrà, così come sollecitato dai sindacati, essere unica per l’intero periodo di validità dell’ordinanza. Ovvero se si sceglie di far seguire le lezioni in presenza non si potrà poi cambiare in dad e viceversa. Inoltre, come già in precedenza ordinanza, ogni lunedì della settimana, ciascuna scuola dovrà segnalare all’Ufficio Scolastico Regionale (Usr) e al Dipartimento della Salute il numero di studenti, docenti e personale risultato positivo al covid o in quarantena.

Il Governo nazionale, di fatto, nella notte ha demandato alle varie Regioni la decisione finale, mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ospite di una trasmissione pomeridiana su Raiuno, ha affermato che “la ministra Azzolina, dopo aver predisposto un piano con il ministro delle Infrastrutture e dell’Interno, era già pronta ad aprire dal 7 gennaio. Poi ieri c’è stato riferito che alcune Regioni non erano pronte e quindi ci hanno detto che l’11 gennaio era la data giusta per le scuole superiori per permettere alle Regioni di riavviare l’attività scolastica con il 50% di persone… Abbiamo messo a disposizione dei territori, come Governo centrale, un pacchetto che mettesse insieme i trasporti e l’attività scolastica attraverso il coordinamento delle Prefetture. Se ci sono alcune Regioni che non sono ancora pronte gli diamo questi giorni, però lunedì bisogna riprendere”.

Il problema in Puglia, come riportato qualche giorno fa, Bari compresa sta proprio qui: ovvero nei trasporti non sufficientemente incrementati e presi d’assalto dagli studenti per poter raggiungere la scuola. Sebbene dalla Regione Puglia sia stata confermata ai sindacati, pochi giorni fa, la possibilità di investire 3 milioni di euro, da anticipare in previsione della legge di Bilancio, sul trasporto pubblico ne va da sé che non si può in pochi giorni acquistare nuovi mezzi e assumere altro personale, perché è di questo che si tratta.

Una considerazione ‘a caldo’ sulla nuova ordinanza arriva da Claudio Menga, segretario generale di Flc Cgil Scuola Puglia, è quella che i sindacati non condividono l’ordinanza perché contrariamente a quanto da loro chiesto ad Emiliano “resta la facoltà in capo alle famiglie di decidere se far seguire le lezioni in presenza o in dad. E’ invece importante quanto scritto nelle premesse ovvero che stanno valutando la possibilità di uno screening diffuso nelle scuole e che secondo noi sarebbe l’unico modo per tornare davvero in sicurezza e in tempi più rapidi se si riuscisse ad organizzare lo screening di massa nelle scuole con una ciclicità ed una frequenza di una volta alla settimana o ogni 15 giorni per tenere la situazione sotto controllo in maniera preventiva si potrebbe aprire la strada per il rientro effettivo nelle scuole”. E noi non possiamo che essere pienamente d’accordo.

Anna Caiati

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