La tratta marittima italo-albanese, che inevitabilmente passa da Bari, risulta essere molto utilizzata per ragioni commerciali e turistiche, ma anche da quanti tentano di introdurre nella Penisola, o di portare all’estero, denaro contante senza dichiararlo.
È questo il quadro che emerge esaminando i dati dell’attività dell’Agenzia dogane e monopoli, dislocati nel porto del capoluogo pugliese, a presidio della regolarità della documentazione presentata dai viaggiatori tra Italia ed Albania, in sinergia con i militari della Guardia di finanza.
Secondo le statistiche, durante il 2020 ci sono stati “221 tentativi fraudolenti di aggirare l’obbligo di dichiarazione in Dogana del denaro contante, 33 in importazione e ben 188 in esportazione, per un valore cumulativo pari a 3,5 milioni di euro”.
Con le sanzioni pecuniarie comminate ai trasgressori della normativa vigente, “sono stati immediatamente incamerati nelle casse dello Stato 185 mila euro”.