Via Manzoni, da gioiello dello shopping a deserto. Ora si punta sulla pedonalizzazione

C’era una volta, ma adesso non c’è più. E’ triste la recente storia di via Manzoni, nel cuore del quartiere Libertà a Bari: un tempo era una di quelle strade del centro cittadino prese d’assalto per fare compere, adesso purtroppo non lo e’ piu’. Era una sorta di risposta alternativa (e decentrata) rispetto a via Sparano o Via Argiro, note strade dello shopping del murattiano. Colpa dei grandi cambiamenti logistici ed urbani da un lato, e forse di una mancata capacità di sapersi rinnovare dall’altro. Fatto sta che le strade dello shopping, col passare del tempo, si sono spostate. L’ultima crisi economica ha accentuato il problema, portando alla chiusura di diverse attività, per non parlare poi del Covid-19 che in verità l’emergenza in tal senso l’ha allargata un po’ dovunque.

Passeggiando verso il lato più ‘periferico’ della strada, è possibile notare un alto numero di saracinesche abbassate: negozi storici come ‘Marianna’ ancora muniti di insegna che non esistono più, oppure locali visibili all’interno ma che sono completamente vuoti, oltre ad una serie di ‘affittasi’ e ‘vendesi’ sparsi un po’ ovunque. Si respira aria di desolazione, salvo per qualche supermercato presente nella via e poco altro. E non è possibile dimenticare alcune storiche attività come ‘La Muraglia’, la boutique ‘Miriam’, i negozi di calzature ed abbigliamento come ‘Cippone’ o ‘Coccodrillo’. Tra quelle attività dismesse – o addirittura mai aperte – vi è persino l’insegna di uno store ufficiale del Bari che avrebbe dovuto aprire e che invece non è mai entrato in funzione: la scritta ‘Coming Soon’ (arriviamo presto, ndr) ha il sapore autentico della beffa. Ed a giudicare dal logo della foto, l’iniziativa (nelle intenzioni comunque lodevole) risale alla presidenza Paparesta (2014-2016). Il problema delle strade vuote del quartiere dura in effetti da almeno un lustro e questo esempio è forse quello che rende ancor meglio l’idea di una situazione di trascuratezza generale.

Eppure, c’è ancora qualche attività storica che stoicamente regge. E che lotta per un futuro migliore per questa via. ‘Sisto’ è un negozio di abbigliamento che esiste dal lontano 1939: “Il momento non è facile – dice Angelo, il titolare – ed il fatto di non avere attualmente una linea chiara sul piano politico non aiuta. La via non si è evoluta in questi anni, la zona è anche frequentata da molti extracomunitari. E non dimentico i centri commerciali, che hanno portato via da questa zona molta gente. Noi dal canto nostro ci siamo adeguati al mercato e, per fortuna, qualcuno come noi è rimasto. Siamo una quindicina”.  Tra queste realtà, si annoverano punti come Tania, Lippolis, Asso. Decenni e decenni di storia. In concreto, qualche idea sul come far rifiorire la via ci sarebbe. “Ci dovrebbe essere un progetto da parte del Comune – spiega – bisogna metterlo in atto. Noi come Sisto siamo tra quelli favorevoli alla pedonalizzazione, stiamo seguendo questa iniziativa per cercare di ridare lustro in qualche modo alla via. Anche se non tutti sono stati all’inizio d’accordo con questa cosa. Bisogna inoltre sistemare la questione parcheggi, tra le varie cose. Un’altra iniziativa è quella di far arrivare gli autobus in questa via”. A curare gli interessi di questa zona cittadina c’è inoltre l’associazione Via Manzoni e dintorni, che nel progetto di riqualificazione vorrebbe includere anche le vie limitrofe. La presidente è Patrizia Lucamante che da tempo si batte per reagire contro questa crisi. Qualcosa si muove, ma bisogna fare in fretta e servono risposte. E il Coronavirus non può essere un’attenuante per un problema che in realtà si trascina da diverso tempo.

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