Proprio oggi, nella giornata nazionale in memoria delle vittime della pandemia in corso, l’Ema si esprimera’ sul vaccino AstraZeneca in un senso o nell’altro ridando fiato alla campagna vaccinale nazionale.
La possibilità di immunizzare la popolazione contro il Coronavirus è stata lungamente attesa, diventando oggetto di discussione a livello planetario, tra polemiche dei no-vax e scorte sempre insufficienti, ormai vicine all’esaurimento.
C’è però chi quell’inoculazione, con il farmaco di matrice britannica, l’ha già fatta, ed ora non sa se e quando potrà usufruire del richiamo previsto. Ne abbiamo parlato con Giovanni, 34 anni, barese, appartenente alle nostre forze armate.
L’uomo si è sottoposto alla prima iniezione a fine febbraio: “Quando leggo il mio certificato vaccinale rabbrividisco. Il mio lotto è tra quelli protagonisti delle inchieste aperte in tutta Italia. Personalmente, non ho avuto conseguenze di rilievo, se non un’incredibile spossatezza e dolori muscolari diffusi. Niente febbre, però.”
Ed ora l’incertezza riguarda i tempi necessari per la somministrazione della seconda dose: “Per quanto mi riguarda, era in previsione per maggio. Chi di dovere sta svolgendo tutti i necessari accertamenti su quanto accaduto. In una situazione come questa, bisogna continuare a fidarsi della scienza. Non abbiamo altra strada se vogliamo riprendere a vivere come prima.”