È unanimemente riconosciuto che parte rilevante della responsabilità della situazione economica del Mezzogiorno è da ascrivere alla sua classe dirigente. Sono politici e funzionari che dai tempi di Liborio Romano hanno barattato il futuro della propria collettività con il proprio tornaconto personale. Più si sale nella gerarchia politica e maggiori sono le responsabilità.
Il recovery plan -per esplicite dichiarazioni nazionali e europee- è una occasione unica per azzerare in breve tempo le differenze che dividono il sud Italia dal resto del paese. Naturalmente nessuno sa cosa fare di quei soldi ma non lo si dice e quindi si procede con “l’ascolto”; cioè si chiede a quelli del sud cosa vorrebbero per risolvere i loro problemi. Quindi si convocano e si pone questa questione ai sindaci!!! Cioè coloro che certamente hanno contribuito al disastro. E cosa dicono i sindaci? “dacci tutti i soldi”; cioè per fare asili e parchi, ponti e strade, ferrovie e porti e chissà quant’altro ancora, che dicono essere necessari vogliono i soldi del recovery. Nessuno ha chiesto loro come mai queste opere non sono state neanche avviate; nessuno si è chiesto come mai il gettito fiscale che al nord ha permesso la edificazione di quelle opere qui invece non basta mai; nessuno si chiede come sarà mai possibile continuare a pagare le attuali tasse più quelle necessarie alla restituzione dei danari del recovery; nessuno chiede che garanzie abbiamo che quelle opere siano realizzate nei tempi previsti e senza mazzette, nessuno si è chiesto cosa accadrebbe se si tolgono tutti quei vincoli e controlli che pur ritardando il compimento dell’opera ostacolano il relativo giro di mazzette, e tante altre cose tutte gravissime che si possono sintetizzare in una domanda sola: ma a chi è venuto in testa di chiamare costoro che addirittura asseriscono di rappresentare il sud laddove al più sono, anzi, dovrebbero essere, dei meri amministratori? E se loro sono i nostri rappresentanti i deputati e senatori, a loro volta, cosa fanno? Ci rappresentano oppure ormai sono figure fuori moda?
Non credo che nessuno sia riuscito ad ascoltare fino alla fine l’infinito rosario di vaghezze (è un eufemismo) che ognuno di loro ha rappresentato e quindi spero che tra quelli che non sono riuscito a sentire ve ne siano di più perspicaci. Qui serve una visione ampia e ardita quindi una conoscenza profonda non solo delle realtà locali ma anche del contesto nazionale ed internazionale in cui si opera; ed una idea di come tutto si evolverà nel prossimo futuro.
Cioè serve una persona più simile a Leonardo da Vinci che a dei burocrati nostrani che sono divenuti sindaci non certo per merito ma per puro caso.