‘‘Abbiamo anche bisogno di trovare qualcosa di positivo che possa cambiare la nostra mentalità, magari un tiro deviato che vada in porta”. Detto, fatto. Nella conferenza stampa prepartita, Massimo Carrera è stato profetico: al ventesimo minuto del primo tempo della gara fra Bari e Paganese, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Raffaele Bianco trova il suo primo gol della stagione con un sinistro secco deviato. Prima della rete del vantaggio, i biancorossi – oggi in tenuta nera da missione speciale – si sono rivelati pericolosi con un’incursione di Mercurio, ragazzo del settore giovanile scelto dall’allenatore dei galletti per agire alle spalle di Antenucci.
Il primo tempo viene controllato su buoni ritmi dai ragazzi di Carrera, i quali mettono a repentaglio il risultato solo intorno alla mezzora, quando Raffini incrocia troppo il suo destro da buona posizione, trovando solo i cartelloni pubblicitari alle spalle di Frattali.
La seconda frazione di gara si apre con un’occasione che nasce dal destro di Mirco Antenucci – a secco da cinquantotto giorni -, costruita con saggezza dal giovane 2003 Mercurio, in partecipazione con Bianco, particolarmente ispirato. All’ora di gioco, però, l’episodio che chiude i giochi: Antenucci lavora il pallone sulla sinistra e serve prontamente De Risio, inseritosi in area avversaria con tempismo perfetto. Il centrocampista nato a Vasto trova a rimorchio D’Ursi – subentrato a cavallo fra i due tempi –, il quale scarica il pallone in rete con un mancino potente, definendo il doppio vantaggio.
Gli ultimi trenta minuti del match scivolano via fra interruzioni per falli e poche giocate degne di cronaca, tranne che per un palo colpito da Mendicino – attaccante della Paganese – a dieci giri di lancetta dal termine. La buona sorte assiste il Bari, ma si sa: la fortuna aiuta gli audaci. E Carrera, oggi, con le sue sorprendenti scelte ha dimostrato coraggio.
Si spera però che, così come accade per il pianeta più vicino al sole, Mercurio non appaia solo poche volte all’anno.