La Puglia continua a battere record su record. Negativi purtroppo, ma dovremmo aggiungere “ovviamente” visto che non si tratta di una novità’.
Nessuno dei responsabili che si ponga la domanda sul perché, nonostante le restrizioni, nonostante di scuola in presenza per effetto delle ordinanze di Emiliano se ne sia fatta pochissima, nonostante tutto questo dicevamo, i contagi aumentino a go go, come i ricoveri e la domanda di terapie intensive.
Ma Emiliano fa scaricabarile e a Sky Tg 24 dichiara che “purtroppo il ministero dell’Interno non riesce a controllare i flussi” dei cittadini, “i sindaci hanno qualche vigile urbano ma non ce la fanno. Forse, è una mia interpretazione, c’è stata una volontà di mollare un po’ sui controlli perché c’è una tale tensione sociale che evidentemente hanno timore che stringere troppo i controlli potrebbe provocare esplosioni. I controlli non ci sono mai stati in Italia sui cittadini che sbagliano”. Già, aggiungiamo noi, i controlli purtroppo sono scarsi nel nostro Paese anche sui responsabili della salute pubblica che sbagliano, compresi assessori alla sanità e presidenti di regione.
Nelle ultime 24 ore in Puglia su 13.293 test analizzati, sono stati registrati ben 2.369 casi positivi per una incidenza del 17,8% (ieri era del 14,16%). Sono stati, inoltre, registrati 36 decessi (ieri 43) di cui 19 in provincia di Bari. I ricoveri salgono a quota 2.115 (15 in più di ieri). La percentuale di positivi sui tamponi effettuati e’ tripla rispetto alla media nazionale. E’ evidente, più che evidente, come ci sia qualcosa che non funziona a livello sanitario.
Oggi sono stati distribuiti i vaccini ai medici di famiglia da somministrare a domicilio o in studio a pazienti fragili: ne sono stati attribuiti solo 10 a testa. Sono i Moderna che si conservano in frigorifero anche per un mese, ma che devono essere usati entro sei ore dall’apertura della fiala che ne contiene, appunto, dieci. Ovviamente i medici di base sono finiti presto sotto la pressione dei loro assistiti informati attraverso i media del trasferimento dei vaccini ai loro medici di base.