Tempi duri per gli operatori sanitari che rifiutano il vaccino contro il Coronavirus. Entro domani, 6 aprile, le Asl e gli Ordini professionali di medici, infermieri e farmacisti, e tutti i datori di lavoro degli operatori di interesse sanitario che svolgano la loro attività nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, o nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali, dovranno trasmettere al dipartimento Salute della Regione Puglia i nominativi dei loro dipendenti che non si sono sottoposti alla campagna di immunizzazione contro il Covid-19.
Nella circolare firmata dal direttore Vito Montanaro si legge: “Entro dieci giorni dal ricevimento degli elenchi, la società InnovaPuglia S.p.a. effettuerà automaticamente la verifica dello stato vaccinale di ciascuno dei soggetti il cui nominativo è presente nelle liste.”
I file con queste informazioni saranno poi messi a disposizione della Sezione Promozione della Salute e del benessere della Regione, che avrà il compito di trasmetterli a sua volta al direttore sanitario della Asl territorialmente competente, perché quest’ultimo possa adempiere a quanto previsto dalla normativa nazionale in materia.
Nel decreto emanato dal governo Draghi è stabilito che gli appartenenti a queste categorie professionali che non si vaccinino saranno chiamati a svolgere altre mansioni, e non potranno esercitare la professione, in special modo se a contatto con i pazienti. Se non ci dovessero essere occupazioni di natura diversa da far adempiere a questi lavoratori, scatterà l’immediata sospensione non retribuita.