Sanità, fra polemiche e numeri impietosi assessorato traballante

L’assessorato alla Sanità di Pier Luigi Lopalco traballa come la panchina di un allenatore di calcio reduce da quattro sconfitte consecutive. I malumori, anche nella maggioranza, cominciano ad essere tanti e qualcuno comincia a metterli in piazza. C’è anche chi ironizza sulla sua estrema efficienza nell’approntare collegamenti Skype con le numerose trasmissioni televisive in cui si alterna quotidianamente, cui non fa da contraltare altrettanta efficienza nella guida dell’assessorato.

Parliamoci chiaro: i numeri (che non tradiscono mai) sono impietosi in relazione alla gestione della pandemia. Elencarli tutti è inutile, ma basti pensare che ieri il tasso di positività in Puglia era del 13,40% mentre in Italia era del 5,5, quasi il triplo. E non si tratta di un dato sporadico: da ormai un mese e mezzo le proporzioni sono quelle. Ovviamente abbiamo l’indice di trasmissione della malattia più alto fra tutte le regioni e le terapie intensive e sub intensive sono al collasso. Ieri anche il Financial Time ci ha messo in castigo, relegandoci all’ultimo posto nella realizzazione del piano vaccinale. Dulcis in fundo la caotica deliberazione regionale che prevede la possibilità di vaccinarsi senza prenotazione dai 79 ai 60 anni che approfondiamo in un servizio ad hoc.

I positivi asintomatici sono i grandi amici del virus, perché chi avverte sintomi si ferma, sta a casa o a letto. Gli asintomatici, invece, proprio in quanto tali, inconsciamente vanno in giro a diffondere la malattia. L’unico modo per scoprirli e’ fare tamponi a più non posso rapidi o molecolari che siano. Gli inglesi, che ci stanno dando lezioni su tutto, ricevono a casa gratuitamente due test rapidi alla settimana, giusto per farne comprendere l’importanza. Ma in Puglia per sottoporre a molecolare il contatto familiare di un positivo, al sistema sanitario pugliese servono 16 (avete letto bene; sedici) giorni. E così l’inefficienza pubblica sta mettendo in crisi anche i laboratori di analisi privati dove si pagano 82 euro per un molecolare e 25 per un rapido e che stanno facendo affari d’oro. La sfiducia e l’inefficienza del pubblico e’ tanta che pur pagando bisogna fare la coda anche nei laboratori privati.

I medici di base sono esasperati, rianimatori ed anestesisti esausti e rassegnati. Insomma nonostante siamo in zona rossa da quasi un mese i dati non migliorano segno che non funziona piu’ di una cosa nel sistema sanitario. L’alternativa e’ che il virus covid 19 ce l’abbia con la Puglia e abbia deciso di mettere qui le tende per godere della nostra meravigliosa natura e dei nostri prodotti ortofrutticoli.

Di fronte a questo scenario c’e’ chi anche nella maggioranza comincia a prendere le distanze. Michele Emiliano non può togliere a Lopalco la delega alla sanita, sia perché suonerebbe come pubblica ammissione di una scelta sbagliata, sia perché se lo potrebbe ritrovare contro in un consiglio regionale ridisegnato dalle decisioni della magistratura amministrativa che ha tolto due seggi alla maggioranza. Le sue dimissioni sarebbero così gradite, ma da quel che si sa Lopalco non ci pensa affatto. Liberare l’assessorato alla Sanità dal professore universitario avrebbe l’effetto di allentare la tensione con Roma dove non sono per niente soddisfatti ed hanno sin qui evitato il commissariamento della gestione Covid richiesto dall’opposizione, solo per salvaguardare gli equilibri politici considerato che la Puglia è una regione guidata da un esponente del Partito democratico che sostiene il governo Draghi.

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