L’anno scolastico 2021-2022 si annuncia in Puglia con un crollo notevole di iscrizioni e pochi insegnanti di sostegno. Ad affermarlo, con dati alla mano, è il segretario generale di Uil Scuola Puglia, Gianni Verga. Nel territorio Bari e Bat (l’ambito provinciale per il settore scuola è unico) si conteranno 4.391 alunni in meno nelle scuole ed è la cifra più alta rispetto alle altre province pugliesi che, nella classifica regionale, vede al secondo posto Foggia con -2.070 studenti, seguita da Lecce -1.714, Taranto -1.654, Taranto e Brindisi -1.403i, per un totale di oltre 11.000 giovani pugliesi in meno di età compresa tra i 6 e i 19 anni. Cifre che si vanno ad aggiungere ai cali dei precedenti anni.
Il trend della riduzione della popolazione scolastica pugliese, secondo Verga, non sarà dovuto solo alla denatalità ma alla migrazione di interi nuclei familiari verso il Nord Italia. Stando ai dati in possesso del segretario regionale di Uil Scuola, oltre la metà, 5.788, è il calo del numero di iscrizioni alle prime classi rispetto all’anno scolastico in via di conclusione, tra questi 1.562 in prima elementare, 1.812 in prima media e 2.414 al primo superiore. “La differenza è sicuramente da ricondurre al dato della migrazione occupazionale e della dispersione scolastica – afferma Verga – rispetto alle quali la politica regionale deve accendere i riflettori”.
A tale preoccupazione, legata alla perdita di futuri professionisti, va aggiunta quella che riguarda le cattedre ancora non assegnate ed in particolare i posti per il sostegno che annualmente fanno registrare una serie di disagi a quegli alunni che hanno già difficoltà di non poco conto e che quest’anno hanno vissuto nuove carenze. Un problema che potrebbe essere risolto con la stabilizzazione di quegli insegnanti che garantiscono il sostegno in deroga. Proprio in riferimento a questi ultimi, i posti di sostegno per l’anno 2021-2022 in Puglia saranno “solo 297 in più per l’intera regione – dichiara ancora il rappresentante della Uil – una goccia in un grande mare se si pensa che nel corrente anno scolastico sono stati attivati oltre 4.000 posti di sostegno in deroga. E’ necessario un intervento serio di trasformazione di una parte dei posti in deroga sul sostegno in organico stabile, nonché la stabilizzazione del cosiddetto organico covid, incrementando la dotazione del personale docente e Ata”.
Sebbene la campagna vaccinale sia iniziata a gennaio e quella che riguarda la scuola tra docenti e personale Ata sia quasi conclusa per ogni ordine e grado purtroppo è altrettanto vero che al momento non è certo che la pandemia si concluderà a breve. Ed è proprio a fronte di tali incertezze che in un periodo di emergenza sanitaria e economica “non è tempo di politiche di contenimento, ma di politiche espansive – aggiunge ancora Verga – I contingenti che il Ministero ha annunciato non rispondono alla necessità di ridurre il numero degli alunni per classe, condizione necessaria per riportarli in presenza e in sicurezza. Si continuano a utilizzare le solite ricette e i vecchi parametri. La scuola pugliese e meridionale in generale continua a pagare una scarsezza di risorse, economiche ed umane, senza le quali diventa un’impresa impossibile contrastare fenomeni ormai incancreniti e in costante crescita come la dispersione scolastica e la disoccupazione, arrivate oltre ogni livello di guardia. I dati, impietosi, dicono che il senso del dovere dei lavoratori della scuola da solo non basta più, occorrono investimenti e stabilizzazione degli organici e dei precari”.
Una preoccupazione che giustamente viene segnalata in un periodo dove è ancora possibile poter intervenire per tempo e al quale, ci si augura, chi di dovere voglia intervenire prima dell’inizio del nuovo anno scolastico quando si presenteranno altre problematiche come accade puntualmente.