La riflessione quotidiana di Monsignor Francesco Savino

CAFFÈ SPIRITUALE
MERCOLEDÌ, 14 APRILE 2021
MERCOLEDÌ DELLA II SETTIMANA DI PASQUA
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«Cristo risorto dai morti non muore più;
la morte non ha più potere su di lui. Alleluia.» (Rm 6,9)

VANGELO
Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perchè il mondo sia salvato per mezzo di lui.
✠ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3,16-21).
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

MEDITAZIONE
Beato Columba Marmion [(1858-1923) abate]
Lo spirito di abbandono

“Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito” (Gv 3,16)

Sono infinite le meraviglie e le manifestazioni dell’amore di Dio. L’amore divino risplende non solo nel fatto della nostra adozione, ma nell’ammirabile via scelta da Dio per realizzarla in noi.
Dio ci ama di amore infinito, di amore paterno; ma ci ama nel Figlio. Per farci suoi figli, Dio ci dà suo Figlio Cristo Gesù: è quello il dono supremo dell’amore. “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito” (Gv 3,16). E perché ce lo dà? Perché sia la nostra sapienza, santificazione, redenzione, giustizia; la nostra luce e la nostra via; il nostro cibo e la nostra vita: in una parola perché serva da mediatore fra lui e noi. Cristo Gesù, Verbo incarnato, colma l’abisso che separava l’uomo da Dio. E’ nel suo Figlio e per mezzo di suo Figlio che Dio diffonde dal cielo sulle nostre anime tutte le benedizioni divine della grazia che ci fanno vivere da figli degni del Padre celeste (cf. Ef 1,3).
Tutte le grazie ci vengono per mezzo di Gesù; è per lui che ogni bene viene dal cielo; Dio ci ama nella misura in cui amiamo suo Figlio Gesù e crediamo in lui. Nostro Signore stesso ci dice questa parola consolante: “Il Padre stesso vi ama, poiché voi mi avete amato, e avete creduto che io sono venuto da Dio” (Gv 16,27). Quando il Padre vede un’anima piena d’amore per suo Figlio, la colma delle più grandi benedizioni.

PADRE NOSTRO…

ORAZIONE
O Padre, che nella Pasqua del tuo Figlio
hai ristabilito l’uomo nella dignità perduta
e gli hai dato la speranza della risurrezione,
fa’ che accogliamo nell’amore
il mistero celebrato ogni anno nella fede. Per Cristo nostro Signore.

✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

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«Dio ha tanto amato il mondo
da dare il Figlio unigenito,
perché chiunque crede in lui non vada perduto,
ma abbia la vita eterna.» (Gv 3,16)
In Cristo Risorto, nostra unica speranza, sia benedetta questa giornata.

  • don Francesco

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