Riceviamo da Rosario Polizzi e volentieri pubblichiamo
Com’era facilmente prevedibile il ciclone Draghi ha scatenato un forte shock nel triste panorama politico italiano e forse poi lo determinerà anche in Europa quando la sig.ra Mekel uscirà di scena. La Destra ne esce vittoriosa con una spinta fortissima come un paziente con arto rivascolarizzato (nel significato letterale del termine) mentre la Sinistra si muove come una persona che va in giro in un territorio all’indomani di un tragico terremoto. Un simile effetto era facilmente prevedibile conseguente al particolare tipo di crisi di governo e all’arrivo dell’ex governatore della BCE a Palazzo Chigi. Il trauma nelle tre maggiori forze politiche ha proporzioni tali da ricordare quello generato da Mani Pulite trent’anni fa. Nel M5S dramma totale e globale tanto che Il Fatto Quotidiano main office (ufficio centrale) dell’ ex movimento, totalmente spiazzato dagli eventi, oltre che incapace di prevederli, ha giustamente denunciato: “I rinnegati stanno cacciando i veri Grillini!”. Questa è l’ultima trovato dell’ormai “S fatto Quotidiano” Quanto al PD da sempre “considerato come asse portante di ogni maggioranza allargata e non” i più hanno creduto si potesse realizzare un passaggio indolore ma, già da subito, la scelta tutta maschile dei ministri per accontentare le correnti e la tragica comparsata televisiva del segretario, hanno dato luogo alle solite polemiche :la classica “sindrome partito democratico”. E quindi la botta finale con la nobile frase “Mi vergogno di un partito che pensa solo alle poltrone!”. Per i meno informati un fulmine a ciel sereno. E arriviamo all’attualità degli ultimi eventi. Una pandemia non cambia le tendenze geopolitiche in corso, al contrario, le accelera. I più autorevoli commentatori del mainstream nazionale, ancora una volta, sembrano non cogliere le motivazioni più profonde di ciò che sta succedendo, troppo presi a scandagliare il capello su questioni irrilevanti. Non ci si rende conto di quanto la Penisola Italiana sia ormai il perno centrale delle operazioni in Europa. Ma quando ci accorgeremo che l’Italia occupa geograficamente il centro di una delle zone del globo di maggior rilevanza strategica – il Mediterraneo -che vanta una storia e quindi un patrimonio culturale, nel senso più vasto del termine, con pochi eguali al mondo? E quando sarà evidente che da questo discende una delle maggiori economie del pianeta; ed infine last but not least, al suo interno la nostra Itala ha il Vaticano.
Rosario Polizzi docente universitario