Spesso gli adulti cercano di inculcare in noi bambini tanti interessi e noi ci annoiamo, ma ben diverso è se è un quasi coetaneo a farlo: il messaggio arriva forte e chiaro.
È proprio quello che è avvenuto a me ed ai nostri compagni nell’incontrare Francesco Barberini, “aspirante ornitologo”, classe 2007 ma che all’attivo ha già ben cinque libri pubblicati, tra cui Il mio primo grande libro sugli uccelli, con prefazione di Emanuele Biggi , conduttore di Geo, consigliato dal WWF, in cui parla delle principali specie di uccelli d’Italia e della loro evoluzione dai dinosauri.
Ed il 12 marzo 2018 è stata la volta del titolo di Alfiere della Repubblica italiana per meriti scientifici e divulgativi da parte del Presidente Mattarella. Dalla lettura dell’ultimo libro Che fine hanno fatto i dinosauri?, pubblicato nell’ottobre 2020 da Salani, è nato il desiderio di poter dialogare con Francesco che, con grande disponibilità, ci ha permesso di conoscere davvero come fossero fatti i dinosauri, per scoprire finalmente come quei giganteschi mostri orripilanti, goffi e spesso descritti come stupidi e spietati, in realtà fossero creature sveglie ed intelligenti, colorate e soprattutto… piumate, perché “le piume sono state il primo tocco di colore sullaTerra” ed hanno avuto un ruolo chiave nell’evoluzione dei dinosauri negli odierni uccelli.
Non, quindi, mostri quali quelli che possiamo vedere in Jurassic Park, ma esseri dalla sorprendente capacità di adattamento e diversificazione che lottavano né più né meno di altri animali per la loro sopravvivenza. Immagini diverse da quelle solitamente riportate nei sussidiari scolastici, un mondo stupendo, invece, pieno di colori, ricco di biodiversità, un ecosistema in cui ognuno faceva la sua parte. Ed uno dei termini ricorrenti è proprio quello di ecosistema,messo già in pericolo a partire dalla comparsa dell’uomo sulla Terra, che nel corso della storia ha causato l’estinzione di tantissime specie.
Tante le domande che abbiamo voluto porre all’aspirante ornitologo che ha risposto con chiarezza e sapienti doti di divulgatore e particolarmente importante il messaggio che e’ emerso: “Se conosci la Natura la ami e se la ami la rispetti”, “è importante coltivare le passioni per essere felice e per contribuire a cambiare il mondo nel migliore dei mondi possibili, perché creare ecosistemi è possibile, investire nel recupero di spazi urbani convertendoli in aree verdi e ricche di alberi è una strada da percorrere, senz’altro più economica rispetto alle conseguenze da arginare a causa del Global Warming”.
E non poteva mancare il riferimento alla pandemia che tutto il mondo sta vivendo: una realtà che ha messo in evidenza la vulnerabilità del nostro Pianeta e le conseguenze gravi dei nostri comportamenti sbagliati, poco rispettosi dell’ambiente, che sono andati troppo oltre, valicando i limiti.
Ma dal lockdown arriva anche una lezione importante: quella di rivalutare il territorio intorno a noi, di rispettare la Natura e godere di essa. A Mariafrancesca che gli ha chiesto se ha già ben chiara la scelta della facoltà universitaria, sin da ora che frequenta la terza media, Francesco ha risposto che nel suo futuro c’è di sicuro l’ornitologia , probabilmente la Cornell University negli Stati Uniti, ma che non pensa di diventare un “cervello in fuga”, poiché ama l’Italia che può vantare splendidi siti per il birdwatching. Speriamo davvero che il nostro Paese non si lasci sfuggire una mente così brillante!
Nunzio Miola, 4^B, 3CD “G. D’Annunzio” Trani