Confesercenti: quale festa del lavoro? Dati preoccupanti

In occasione della Festa del Lavoro si moltiplicano le prese di posizione di sindacati e organizzazioni. Ecco il grido d’allarme della Confesercenti che snocciola numeri impressionanti.

“Il primo maggio quest’anno – afferma Raffaella Altamura, Presidente Confesercenti Bari – non ha il sapore di festività, tutt’altro: i dati Istat sull’occupazione di marzo sono molto preoccupanti. Il 2021 doveva essere l’anno della ripresa, che, purtroppo, è ancora assai lontana. La pandemia ha distrutto il lavoro autonomo: circa 900mila posti di lavoro perduti, in particolare dai contratti a termine e dagli indipendenti. Questi ultimi segnano una caduta del 6,6%, pari a 345mila unità, rispetto a febbraio 2020: il dato più elevato in percentuale. Lo diciamo da mesi ormai: se non si fa qualcosa subito saranno altre 450mila le imprese che chiuderanno definitivamente, di cui 250mila nel commercio, turismo e servizi. I ristori non sono di fatto mai arrivati e comunque sono da ritenersi del tutto insufficienti. Le attività, dopo essersi accollate ulteriori costi per poter lavorare in sicurezza, si ritrovano nell’incertezza da oltre 400 giorni. Questo non è più sostenibile. Occorre fare qualcosa, immediatamente”.

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