Cala sensibilmente il numero dei decessi in Puglia anche se la percentuale dei tamponi positivi sul totale dei test effettuati resta elevata. Nelle ultime 24 ore 21 vittime (8 nel Barese), 16 in meno rispetto a ieri, ma ancora 1130 casi rilevati su 11450 tamponi per una incidenza del 9,8% sempre più che doppia rispetto alla media nazionale. 1.824 le persone ricoverate, 21 rispetto a ieri, esattamente il numero delle vittime.
L’Assessore regionale alla Sanità Pier Luigi Lopalco ha intanto confermato che in Puglia sono stati isolati tre casi di variante indiana oltre ai due di variante brasiliana. A suo avviso la situazione è sotto controllo perché sarebbe stato avviato il tracciamento sulle persone infette e poi perché questi casi, a differenza della variante inglese, si manifestano in un momento in cui la circolazione del virus è più lenta anche per effetto del clima. Lopalco ha confermato che ogni mercoledì in Puglia arriveranno 150mila dosi di Vaccino Pfeizer, mentre si attendono 124mila di Astrazeneca. La priorità assoluta resta quella di somministrare il siero alle persone fragili, agli ultraottantenni e ultrasettantenni.
Un Comune dell’area Metropolitana di Bari, Ruvo di Puglia, ha un tasso di contagi su 100mila abitanti pari a 662, un tasso altissimo e per questo il sindaco ha disposto “la sospensione dell’attività didattica in presenza nelle classi seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado e in tutte le classi delle scuole secondarie di secondo grado, che si avvarranno pertanto in via esclusiva dell’insegnamento a distanza”. In sintesi una sorta di zona rossa.
Il presidente dell’Ordine dei medici Filippo Anelli ha infine tenuto una riunione on line con i medici di base cui non ha partecipato il presidente della Regione Michele Emiliano che aveva ricevuto l’invito. A rappresentarlo il capo dipartimento della Regione Vito Montanaro. “E’ un primo maggio amaro per i medici. Chiediamo una sola cosa: non chiamateci eroi, ma ridateci i nostri diritti”. Cosi” Filippo Anelli che ha poi proseguito:” gli attacchi mediatici di questi giorni ci rattristano profondamente, queste narrazioni di medici che speculano sulla sanità, unite alla carenza di vaccini, fomentano nei cittadini aggressività. E le istituzioni rispondono, anzichè con la solidarietà e con atti concreti, con indagini e ispezioni che paiono più dimostrative che efficaci. E hanno il solo effetto di minare ancor più la serenità dei professionisti” riferendosi ad alcune visite dei Nas negli studi dei medici di famiglia in cui sono state controllate anche le autorizzazioni e i contratti stipulati con la Asl.