Sono tre mesi che la Puglia non ha un direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale (Usr), con sede a Bari in via Castromediano, nel quartiere Japigia. La dottoressa Anna Cammalleri è andata in pensione, dopo circa sei anni in cui ha ricoperto tale ruolo, e il posto del massimo dirigente territoriale della scuola è vuoto. Da febbraio l’incarico non è stato ancora assegnato e l’amministrazione ordinaria è garantita dal dirigente vicario dottor Mario Trifiletti che comunque, per legge, ha compiti limitati e che quindi non può sostituire in toto il dg mancante. A risentirne è l’intera amministrazione della scuola pugliese e territoriale soprattutto in quello che concerne tutti gli eventi straordinari. A Bari poi si vive anche una particolare situazione in quanto il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale (Usp), di via Re David, è in comune con la provincia di Brindisi.
L’Usp è un ufficio dell’Usr che, in quanto ufficio periferico del ministero dell’Istruzione, università e ricerca (Miur), è subordinato ai capi dipartimento del ministero stesso e, pur mantenendo la sua autonomia, dipende da esso tanto che la nomina del dirigente generale dell’Usr viene decisa dal ministro in carica. Il timore, visti i ritardi dovuti alla emergenza sanitaria da pandemia, il cambio di Governo e la mancata sostituzione del capo del Dipartimento delle Risorse umane del Miur, è che i tempi per la nomina del vertice dell’Usr Puglia possano essere lunghi sino ad incidere negativamente sull’organizzazione del prossimo anno scolastico a livello regionale e territoriale.
Il rinvio della nomina del nuovo dg dell’Usr non può e non deve continuare a lungo anche perché, tra l’altro, poteva essere evitato visto che la dottoressa Cammalleri è andata in pensione per raggiunti limiti di età ed al Ministero sapevano che ci sarebbe stata tale mancanza. Il prolungarsi di tale situazione potrebbe sfociare in una serie di ritardi nella scuola già troppo sofferente per la mancanza di dirigenti scolastici, di direttori dei servizi generali e amministrativo (dgsa), che sovrintende la parte amministrativa in ogni scuola, e di programmi di organizzazione.
Ma soprattutto, ruolo essenziale, il dirigente dell’Usr rappresenta la parte politica del territorio affidatogli, ovvero di un’intera regione. Tra i compiti del dg, insieme con l’assegnare alle istituzioni scolastiche le risorse finanziarie ed umane, ci sono: provvedere alla gestione amministrativa e contabile delle attività strumentali, contrattuali e convenzionali; integrare l’azione con i comuni e le province; curare tutta l’offerta formativa integrata, verificare e vigilare al fine di rilevare l’efficienza e dell’attività delle istituzioni scolastiche.
La mancanza di un dg rende meno forte l’incisività dell’Usr dal punto di vista politico. Una situazione che la Puglia non può permettersi visto il particolare momento e la necessità di dover organizzare sin da ora il prossimo anno scolastico. Urgenza che i sindacati chiedono a fronte anche dell’anno scolastico che volge alla fine e da più parti definito “disastroso” per le poche lezioni in presenza e le troppe a distanza. “Bisogna pensare ad organizzare sin da ora all’avvio del nuovo anno scolastico puntando al 100% della didattica in presenza e impegnando la Regione ad evitare il ricorso alle ordinanze che hanno creato molti danni e nessun beneficio – riferisce Claudio Menga, segretario generale di Flc Cgil Scuola Puglia – C’è urgenza di convocare un tavolo con assessori alla Sanità, all’Istruzione e ai Trasporti ed i prefetti per fare in modo che il prossimo anno scolastico, a prescindere in che situazione saremo (pandemia o meno, ndr), si parta e si continui con le lezioni a scuola e non più a distanza”.
Tra i problemi da risolvere c’è ancora quello dei trasporti, per i quali si sperava in queste settimane di poter capire se i mezzi a disposizione garantivano spostamenti e sicurezza a tutti gli studenti pendolari con un uso al 75% degli stessi e invece è “stata persa un’occasione importante – aggiunge Menga – L’ultima ordinanza del presidente Emiliano che, ancora una volta, ha consentito alle famiglie di scegliere tra lezioni in presenza o dad, ha come risultato quello che nelle aule di tutte le scuole superiori, comprese quelle di Bari, si conta meno del 10% delle presenze invece del 50% come consentito. La questione dei trasporti dovremo verificarla a settembre all’inizio del nuovo anno scolastico. Si tratta di un ennesimo rinvio”.
L’assenza del direttore generale all’Usr Puglia, con una ridotta rappresentatività politica a livello nazionale, potrebbe persino determinare la difficoltà di garantire il ritorno a scuola a pieno regime per il prossimo anno. Una difficoltà in più per la città di Bari e tutta la sua provincia, già sofferente nel supporto e nella consulenza per le procedure amministrative e contabili, visto che la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale (Usp), la dottoressa Giuseppina Lotito, deve garantire tale identico ruolo pure nella provincia di Brindisi. Una mole di lavoro non indifferente su due territori diversi a cui si aggiunge la mancanza di organico per personale insufficiente negli uffici periferici per l’amministrazione scolastica. Non serve solo un dirigente per ogni provincia, l’amministrazione scolastica territoriale, come denunciano da anni i sindacati, é in sofferenza in quanto non c’è stato il cambio generazionale a seguito di tanti dipendenti andati in pensione. L’invito dunque è quello di intervenire a breve con la nomina del direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale della Puglia affinché la scuola non debba soffrire ancora o a pagarne le conseguenze, ancora una volta, saranno docenti e studenti.
Anna Caiati