La pandemia si vince anche lottando contro il tempo e conoscendo meglio il nemico da combattere. Strategico, quindi, investire in ricerca e in prevenzione per individuare con tempestività le varianti del Covid e i relativi focolai, per limitare la diffusione del virus. Il Policlinico si muove in questa direzione con l’attività del laboratorio Covid che finora ha individuato oltre cento ceppi di Sars-CoV-2, grazie ad un finanziamento straordinario di 150 mila euro destinato all’acquisto di kit specifici.
Nell’ambito delle attività di sorveglianza, infatti, è ormai imprescindibile il monitoraggio delle sequenze genomiche per avere un quadro generale della circolazione del virus, dei vari lineaggi e di eventuali varianti. E il laboratorio del Policlinico, guidato dalla professoressa Maria Chironna, è impegnato proprio nelle attività di sequenziamento del virus mediante Whole-genome sequencing, una tecnica che consente di sequenziare l’intero genoma del virus.
Grazie a questa attività, a dicembre 2020, è stata sequenziata la prima variante inglese identificata in Puglia e nei giorni scorsi sono state identificate due varianti brasiliane di SARS-CoV-2. Questa scoperta è di grande rilevanza in Sanità Pubblica perché consente di fornire dati fondamentali ai fini delle attività di contact tracing per il contenimento dell’epidemia.
Dalla segnalazione dei primi casi di variante inglese e variante sudafricana, il ministero della Salute ha raccomandato il rafforzamento della sorveglianza nei confronti delle nuove varianti ed ha indicato i criteri per procedere ad effettuare il sequenziamento. Il laboratorio epidemiologia molecolare e sanità pubblica dedicato al Covid19 provvederà ad effettuare il sequenziamento secondo le raccomandazioni delle circolari ministeriali nei casi di Covid con storia di viaggio in aree con nota circolazione di varianti virali o che presentino link epidemiologico a casi di Covid riconducibili a nuove varianti, quando segnalate dai Dipartimenti di prevenzione o dai reparti di degenza dei pazienti, nei casi che alla diagnosi risultino negativi al target genico S, nei casi con sospetta reinfezione da Sars-CoV-2, nei casi in aree con un aumento significativo dell’incidenza o in casi di focolai epidemici e nei casi già sottoposti a vaccinazione per identificare le breakthrough infections e in casi in pazienti immunocompromessi e positivi per lunghi periodi.
Il nuovo laboratorio nasce ad agosto 2020 in una struttura completamente ristrutturata per rispondere alle nuove esigenze di diagnostica avanzata dell’emergenza pandemica. La struttura è dotata di strumenti di altissima tecnologia che consentono di processare un numero elevato di tamponi garantendo la massima efficienza ed accuratezza dalla fase preanalitica fino al risultato finale.