In più di 81mila nella provincia di Bari, tra aspiranti assistente amministrativo, collaboratore scolastico, assistente tecnico, addetto alle aziende agrarie, cuoco, infermiere e guardarobiere, figure che fanno parte del cosiddetto personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario), hanno presentato domanda, tutto in via telematica, per entrare nella graduatoria triennale come previsto dal decreto Dm 50/2021.
La città di Bari è quella che ha ricevuto più richieste pari a un totale di 81.287 delle 206.391 di tutta la Puglia. Seconda è Lecce con 38.798, seguono Foggia con 32.777, Taranto con 32.061 e Brindisi con 21.468. I candidati aspirano a poter essere chiamati nei prossimi trienni scolastici, dal 2021 al 2024, nei circoli e negli istituti scolastici per ricoprire il ruolo di supplente nel profilo professionale scelto e di cui sono in possesso di titoli.
Gli aspiranti hanno potuto inserire fino a un massimo di 30 scuole e a breve saranno inseriti, secondo il punteggio spettante, in graduatorie utili a coprire le supplenze temporanee a partire già dal prossimo anno scolastico. Con una sola domanda il singolo candidato ha potuto anche scegliere più profili, per cui in Puglia in realtà le richieste sono state di 468.823, oltre il doppio rispetto al numero di chi ha presentato effettivamente la domanda. Nella provincia di Bari, che dovrebbe comprendere pure la Bat, 73.186 sono le richieste per assistente amministrativo, 70.157 per collaboratori scolastici e 33.190 per assistente tecnico.
I dati parlano chiaro: c’è bisogno di lavoro. Chi lo cerca si accontenta di qualunque occupazione. Nel contempo la mole di domande giunte prevederà un duro lavoro per le segreterie scolastiche già oberate da altro. Ognuno di questi dati, scrivono in una nota Claudio Menga, segretario generale Flc Cgil Puglia, e Vito Fumai, segretario Flc Cgil Puglia: “sono la chiara rappresentazione degli effetti di una crisi economica e sociale senza precedenti dovuta ad uno stato emergenziale che dura ormai da un anno e mezzo e che, secondo un’indagine dell’Istat del 6 aprile scorso, ha prodotto una perdita di ben 945.000 posti di lavoro rispetto a febbraio 2020”.
I sindacati durante la validità del bando per la presentazione delle richieste di aspiranti lavoratori hanno offerto supporto nella compilazione, un’attività che, aggiungono i due rappresentanti di Cgil Scuola, “ci ha permesso di osservare come, in questa tornata di aggiornamento delle graduatorie, il numero di aspiranti che hanno deciso di candidarsi perché hanno perso il lavoro sia aumentata vertiginosamente rispetto a tre anni fa: abbiamo spesso assistito professionisti di età medio alta, con diversi titoli di studio ulteriori rispetto a quelli d’accesso richiesti, che hanno tentato questa strada non avendo alcuno sbocco e alcuna prospettiva nel proprio campo lavorativo”.
A conferma di ciò ci sono i dati che riguardano le conferme: sono stati 120.394 (pari al 25,7%) coloro che hanno deciso di ricandidarsi aggiornando le domande, così come sono stati 93.540 (pari al 20%) coloro che hanno riconfermato la loro disponibilità, più numerosi risultano i nuovi inserimenti pari a 254.889 (54,4%), oltre la metà di tutte le candidature non erano presenti nell’ultimo aggiornamento, risalente al 2017.
In questo anno scolastico caratterizzato dall’emergenza epidemiologica, l’unico sollievo è rappresentato dai 4.550 contratti a tempo determinato di collaboratori scolastici che sono stati attivati nelle scuole pugliesi con il cosiddetto organico Covid, del quale però si attendono ancora conferme. Se da una parte c’è bisogno e voglia di lavorare dall’altra c’è riduzione di posti, “gran parte degli aspiranti difficilmente avrà la possibilità di lavorare sia a causa di un organico Ata ridotto all’osso che, come da noi denunciato senza soluzione di continuità da oltre un decennio, spesso mette le scuole in una situazione al limite della sostenibilità dell’erogazione del servizio, sia a causa delle stringenti limitazioni sulla possibilità di nominare supplenti introdotte dalla Legge 107/15, la famigerata “Buona Scuola” di Renzi”.
Agli aspiranti lavoratori non resta che attendere la pubblicazione delle graduatorie di circolo e di istituto che saranno curate dal dirigente dell’istituzione scolastica destinataria della domanda.