Personale scuole, la Flc Cgil Puglia denuncia: speso solo il 63% delle risorse per emergenza covid

L’anno scolastico 2020-2021 sta per volgere al termine ed è tempo di bilanci. E’ stato un anno travagliato per la scuola di ogni ordine e grado, non solo per i soliti problemi mai risolti e che in questo anno di pandemia si sono avvertiti in maniera più pesante rispetto al passato, ma perché si sono spesi, male, soldi senza trovare una soluzione che abbia appianato almeno la metà delle questioni, a cominciare dalla necessità di organico su più fronti. I sindacati, con rappresentanti del personale scolastico, sono scesi in piazza lo scorso 7 maggio con una protesta davanti alla sede dell’Usr Puglia per mettere in evidenza tutto questo. Ora denunciano la perdita di risorse importanti per l’assunzione di personale a fronte di dati resi noti dall’Ufficio scolastico regionale.

L’Usr Puglia – che da febbraio è senza direttore generale – ha reso pubbliche le spese affrontate per l’organico introdotto con l’ordinanza ministeriale n. 83/2020 concernente le misure per la ripresa dell’attività didattica in presenza nell’anno scolastico 2020-2021 nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da covid-19.

In merito a questi dati la Flc Cgil Puglia ha tracciato un bilancio regionale e per singola provincia. Un bilancio che mostra, ancora una volta, l’incompetenza nel saper utilizzare i finanziamenti messi a disposizione e la continua perdita di investimenti pari a diversi milioni di euro. “Il dato più evidente riguarda la capacità di spesa degli istituti scolastici pugliesi – scrivono in una nota congiunta Claudio Menga e Vito Fumai della Flc Cgil – A fronte di 152.452.573,70 euro messi a disposizione dal Ministero, solo il 63% (pari a 96.056.789,22 euro) sono stati utilizzati per attivare contratti a tempo determinato di docenti, personale educativo e personale scolastico. Questo dato medio però vede delle notevoli oscillazioni tra i vari territori, passando dalla Bat, nella quale si registra il dato più basso (46,9%), fino ad arrivare a Lecce con più di due terzi del capitale impegnato (77,7%)”. Per la provincia di Bari la cifra messa a disposizione è stata di 54.861.206,7 euro (quasi il 36% del totale messo a disposizione per tutta la regione) ma ad essere utilizzata è stata solo la fetta del 64,4% (più alta di 1,4% rispetto alla media regionale) ovvero poco più di 32 milioni di euro con una spesa media di 266.167,02 euro (5,3%) per istituto.

Da un’analisi più dettagliata, emerge che i contratti complessivamente attivati in Puglia sono stati 8.010 (nel Barese l’organico totale è stato di 2.518), “ma se si fosse impegnato tutto il fondo stanziato – facendo una proiezione nel rispetto delle attuali percentuali di suddivisione tra docenti, personale educativo e collaboratori scolastici – questa cifra sarebbe salita a 12.714 (nella provincia di Bari circa 3.900, ndr)”, mettono in evidenza i due rappresentanti di Cgil Scuola. Tenendo presente che in Puglia sono presenti 628 istituzioni scolastiche, ciò significa che con gli assunti in questo anno, mediamente ciascuna scuola ha avuto 12 unità di organico in più. Se invece si fosse investito il 100% delle risorse, ciascun istituto avrebbe avuto mediamente 20 unità di personale covid.

Di questi 8.010 assunti 3.454 hanno riguardato i docenti (pari al 43% del totale dei contratti), 6 il personale educativo (di cui 3, la metà, nella provincia di Bari e gli altri tre in quella di Foggia) e 4.550 contratti di collaboratore scolastico, pari al 56%. Nel Barese i docenti assunti sono stati in totale 1.017 docenti (ossia il 40,39% dei contratti), mentre 1.498 i collaboratori scolastici. E proprio per questi ultimi la provincia di Bari, insieme con quella di Foggia, registra la più alta richiesta con oltre il 59% di assunti.

L’analisi di questi dati è “la testimonianza di una serie di problemi che hanno afflitto le scuole pugliesi sin dai primi mesi di questo anno scolastico – aggiungono Menga e Fumai – Gli oltre 56 milioni di euro non utilizzati dalle scuole per contrattualizzare personale scolastico derivano sia da problemi tecnici, a causa di una gestione delle operazioni apparsa sin da subito problematica e farraginosa, sia da scelte politiche estemporanee dell’amministrazione regionale che hanno costretto le istituzioni scolastiche a continue riprogrammazioni e riorganizzazioni. Allo stato attuale la Puglia è l’unica regione italiana con le scuole aperte ma quasi deserte e questa situazione, di fatto, ha vanificato gli effetti positivi degli oltre 152 milioni di euro investiti per le nostre scuole”.

I sindacati a fronte di queste problematiche e di altre, che sono già note, per il prossimo anno scolastico, hanno da mesi lanciato l’allarme per chiedere che sin da ora ci si organizzi con piani chiari e studiati. “Il prossimo anno scolastico si sta già delineando all’orizzonte tra mille proclami della politica. Noi aspettiamo i fatti: aumento degli organici per diminuire il numero di studenti per classe, tamponi rapidi e screening periodici della popolazione scolastica, nuovi protocolli di sicurezza, organizzazione del trasporto scolastico dedicato e un piano di ammodernamento degli edifici scolastici”.

Per questo Flc Cgil Puglia chiede, nuovamente, di attivare da subito i tavoli tecnici e politici di confronto su queste tematiche “già prima dell’estate con l’obiettivo di un definitivo rientro in presenza al 100% sin dal primo giorno di scuola, senza deroghe regionali o con la riproposizione della scuola “à la carte”, altrimenti annunciamo sin d’ora la nostra ferma convinzione ad attivarci con azioni di mobilitazione”.

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