I medici di famiglia escono dalla campagna vaccinale. E stavolta sembra proprio che non si tratti di una minaccia, ma dei una decisione presa e condivisa. In Puglia, a loro avviso, non ci sono le condizioni per continuare a dare il contributo alla campagna vaccinale.
La Fimmg fa sapere di aver chiesto sabato scorso un incontro urgente alla Regione Puglia per denunciare ancora una volta disorganizzazione e carenza di dosi. Scrive Donato Monopoli, segretario regionale : A marzo avevamo sottoscritto con la Regione un accordo per il potenziamento della medicina generale in termini strutturali e di personale. Oggi, a distanza di due mesi e in assenza di questi interventi, non è più possibile chiedere ai medici di famiglia, agli assistenti e agli infermieri di studio ulteriori sacrifici, in violazione di ogni norma di sicurezza e di salvaguardia dei diritti dei lavoratori.
Se non si potenzia la medicina generale il sistema non regge. Avevamo preso un impegno sapendo di chiedere un ennesimo sacrificio ai medici di medicina generale per vaccinare quella parte di popolazione estremamente vulnerabile che solo i medici di famiglia, con lo strumento della medicina d’iniziativa, attraverso la chiamata attiva e la vaccinazione a domicilio, potevano raggiungere. Noi e il nostro personale abbiamo lavorato tutti i giorni, compresi i sabati e le domeniche, Pasqua e Pasquetta, in un clima di profonda disorganizzazione, con pochi vaccini e una logistica improvvisata. Nonostante questo nella settimana dall’8 al 14 maggio abbiamo somministrato 93mila vaccini”.