Oltre 1 milione di euro è la “fetta” delle risorse previste dai ministeri dell’Istruzione (Miur) e delle Finanze (Mef) da assegnare alle oltre 60 scuole di Bari città (tra le 6 scuole primarie, i 24 istituti comprensivi, le 5 scuole secondarie di primo grado e le 29 di secondo grado, per un totale di 64 istituti, ndr). Gli stanziamenti serviranno finanziare i progetti per il “Piano estate 2021” e il dl Sostegni previsti dal ministro Patrizio Bianchi. Alla Puglia – come da decreto di ripartizione – sono stati assegnati 11,18 milioni di euro (dei 150 milioni da distribuire tra le scuole di tutto il territorio nazionale), di cui 4,53 milioni di euro andrà ai 250 istituti scolastici di Bari e provincia. Le risorse saranno assegnate a ciascuna scuola in base al numero di studenti frequentanti l’istituto scolastico – secondo le stime, con una cifra media per ciascun istituto ammonterebbe a 18mila euro circa.
Il mezzo miliardo di fondi supporterà le scuole statali – dalle elementari alle medie superiori – nella realizzazione di attività finalizzate a potenziare l’offerta formativa con corsi extra curriculari (da inserire poi nel curriculum dello studente). Si tratta di una prima parte dei 510 milioni di euro previsti dal Miur e dal Mef per la realizzazione del “Piano estate scuola 2021” che partirà tra qualche settimana e che proseguirà, in più fasi e tranche di investimenti. Le risorse, da utilizzare entro il 31 dicembre 2021, dovranno essere investite dai dirigenti scolastici attraverso corsi di apprendimento, socializzazione e creatività nei mesi da giugno a settembre e per iniziative di accoglienza con l’avvio, a settembre, del nuovo anno scolastico.
Altri 320 milioni – per il territorio nazionale – arriveranno con i Pon per la scuola (la scadenza delle richieste era fissata al 21 maggio scorso) per promuovere il potenziamento delle competenze, comprese quelle digitali, nonché la socializzazione e lo stare insieme soprattutto per gli studenti con fragilità. I restanti 40 milioni di euro sono previsti per incrementare il Fondo per l’arricchimento dell’offerta formativa per contrastare la povertà educativa, a prevenire la dispersione scolastica.
Nelle tre fasi si potranno programmare, ad esempio, corsi per il potenziamento delle competenze di base, professionali o tecniche, corsi e laboratori di lingua, iniziative per l’orientamento accademico o professionale. Per il recupero delle socialità potranno essere organizzati eventi di arte, per l’ambiente, cineforum, concerti, rappresentazioni teatrali, attività sportive o gite e visite culturali. Nella terza e ultima fase, con l’avvio dell’anno scolastico, dovranno essere previste giornate di accoglienza, workshop e laboratori di supporto psicologico e sportelli informativi.
Le scuole di Bari si sono già mobilitate per organizzare corsi ed eventi. I dirigenti scolastici, interessati ai fondi, hanno riunito i collegi dei docenti, le decisioni messe a tavolino sono quindi state portate in Consiglio d’Istituto per le relative delibere e l’attuazione. Si varia dallo sport, alle iniziative per corsi di potenziamento delle competenze ad altri culturali con il coinvolgimento di associazioni locali soprattutto per quelle materie che durante la pandemia sono state più penalizzate come arte, musica e sport, le cosiddette attività Campus (computing, arte, musica, vita pubblica, sport). Tutto per realizzare quel “ponte”, come definito dal ministro Bianchi, di passaggio tra fine e inizio anno scolastico che in Puglia ha come prima data l’11 giugno, mentre non si sa ancora quando inizierà il nuovo calendario scolastico per l’anno 2021-2022 in quanto la Regione non ha ancora emanato la delibera.
Nonostante l’impegno c’è però il forte timore che siano molti a non partecipare e si vanifichi tutto in quanto nei mesi di luglio e agosto c’è il diritto di vacanza e dopo un anno difficile che ha messo a dura prova docenti, personale scolastico vario e studenti sballottati tra casa e scuola, con chiusure e riaperture, incertezze, sprechi di investimenti precedenti (vedi ad esempio i banchi a rotelle), tutti sono stanchi e vogliono mettere fine a questo anno cruciale. Il rischio è legato pure al fatto che gli studenti non hanno l’obbligo di iscriversi ai corsi da giugno a settembre, per cui a partecipare potrebbero solo essere bambini e ragazzi di quei ceti sociali più svantaggiati che non possono permettersi di andare in vacanza o chi ha solo debiti da recuperare.
«Non condivido questo piano del ministro – afferma convinta Chiara De Bernaldo, segretaria generale Confsal Snals Puglia – in quanto i fondi stanziati potevano essere utilizzati per risolvere altri problemi. Si sarebbe potuto, ad esempio, rivedere i contratti di tutto il personale precario della scuola, dai docenti agli Ata che sono scaduti da tempo, e che, tra l’altro, è il più malpagato rispetto ai colleghi europei. Siamo ancora in attesa dei Toss (Team di operatori sanitari scolastici, ndr) per garantire sorveglianza e screening nelle scuole. Stanno invece per andare in porto i test anti-covid solo per i ragazzi che dovranno affrontare l’esame di maturità».
A questo si aggiunga che sono davvero tante le problematiche per ciascun istituto, a cominciare dalle aule troppo piccole e sovraffollate e i mezzi di trasporto insufficienti a garantire la distanza di sicurezza per cui bisognerebbe organizzarsi sin da ora. Si lavora comunque per il Piano estate che dovrebbe partire nell’ultima settimana di giugno o i primi di luglio. «Il ministro Bianchi non ha previsto linee guida in merito. Ogni dirigente scolastico, in base all’autonomia e ai fondi stanziati – aggiunge De Bernaldo – cercherà di organizzarsi in maniera adeguata per i corsi di socializzazione anche perché i fondi sono già arrivati alle scuole, la settimana scorsa. So che ci sono scuole che stanno pensando a corsi di sport ma anche culturali con approfondimento sulla conoscenza del territorio con ricerche ed itinerari in città. Molti si stanno organizzando anche per corsi on line a distanza, mentre per i Pon la maggior parte punterà a potenziare le conoscenze digitali e corsi di recupero per potenziare e rafforzare la preparazione dei ragazzi visto che da un anno e mezzo hanno lavorato molto in dad».
Anna Caiati