Li hanno definiti eroi fin dalle prime battute di questo annus horribilis, quando la pandemia infuriava e i letti di ospedale mancavano. Sono i medici e gli infermieri, in prima linea nella guerra contro il virus.
E dopo la candidatura al Nobel per la pace arrivata per tutto il comparto sanitario italiano, oggi un altro riconoscimento. È stato assegnato all’infermiere Fabio Specchia, che lo ha dedicato a quanti «hanno contribuito con me a raggiungere questo risultato».
A Specchia è stato assegnato il titolo di Cavaliere della Repubblica italiana, onorificenza consegnatagli per aver effettuato oltre 10mila tamponi durante la pandemia e, da dicembre a oggi, per aver somministrato il vaccino a oltre 8mila persone.
Il riconoscimento, arrivato “per il suo straordinario impegno a favore della comunità durante l’emergenza sanitaria”, gli è stato consegnato dal prefetto di Bari Antonia Bellomo, dalla presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, e dall’onorevole di Fratelli d’Italia Marcello Gemmato.
Fabio Specchia è infermiere responsabile del team Covid dell’Asl di Bari e anche referente dell’hub vaccinale di Valenzano. Emozionato, durante la cerimonia di consegna del titolo, ha parlato anche a nome dei suoi colleghi: «Continueremo sempre a essere al servizio della nostra comunità».