Il tre per cento dei tamponi effettuati nelle ultime 24 ore in Puglia è risultato positivo. Si tratta di 139 casi su 4699 test. Percentuale tripla rispetto alla media italiana. Tre i decessi registrati, nessuno in provincia di Bari.
Intanto si profila un altro braccio di ferro fra la Regione Puglia ed i medici di medicina generale che “chiedono alla Regione l’avvio del confronto che porti a definire con urgenza il potenziamento strutturale e organizzativo dell’intera Medicina Generale con priorità per le risorse umane – personale di studio e infermieri – di supporto alla professione. Annunciano procedure di rivendicazione e lotta sindacale conseguenti in caso di mancata risposta.
“Alla medicina di famiglia – si legge in una nota – è stato chiesto di partecipare alla campagna vaccinale e di proteggere come primario ed urgente obiettivo i soggetti estremamente fragili e quelli a domicilio a partire dall’inizio di aprile, quando ormai era chiaro a tutti che i vulnerabili, quelli che sono più esposti ad un rischio elevato di ospedalizzazione e di mortalità, erano difficilmente raggiungibili dall’organizzazione vaccinale messa in piedi fino ad allora dalla Regione e dalle Asl”. “I risultati sinora raggiunti dall’azione della Medicina generale nella fase emergenziale – continuano – sono il frutto di sacrifici certamente non ripetibili nella prospettiva di una fase ordinaria che dovrebbe chiedere ulteriori impegni”. La Fimmg Puglia “nel rivendicare l’attività vaccinale all’interno del sistema di cure territoriali come prerogativa fondamentale del ruolo della Medicina Generale nel setting della prevenzione – conclude la nota – , ribadisce la necessità che siano garantiti gli strumenti strutturali ed organizzativi per poter essere messa nelle condizioni di affrontare la sfida della prevenzione ordinaria a partire dalla prossima stagione autunnale”