Ogni volta che si parla di mafia, speriamo che sia l’ultima volta, che diventi solo un brutto ricordo. Lo abbiamo sperato anche qualche settimana fa, quando a scuola abbiamo studiato la stagione delle stragi degli anni Novanta, in particolare quelle di Capaci e di via D’Amelio. E poi, pochi giorni dopo ci siamo ritrovati a commentare la notizia della scarcerazione di Giovanni Brusca.
Tutti sgomenti. Ma le dichiarazioni di Maria Falcone e di Salvatore Borsellino ci hanno sorpresi ancora di più.
È incredibile la loro fiducia incondizionata nella giustizia!
È sempre il bene che vince sul male!
Questi sono gli insegnamenti dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che i loro familiari cercano di accogliere e che promuovono soprattutto tra gli studenti.
Eppure la mafia continua ad esistere e ad agire. Quando un bambino viene ucciso con ferocia, quando un semplice panificio paga il pizzo, quando vediamo statue di marmo o di oro che ornano certe case, quando incrociamo sguardi taciturni, ma anche nelle stragi, nel voto né libero né segreto espresso da alcuni cittadini, in tutte queste circostanze la mafia dimostra a tutti che esiste, certo che esiste. Ma non abbiamo la possibilità di vederla perché si nasconde proprio mentre attraversa le nostre strade, agendo segretamente.
Però la mafia non è immortale perché, come diceva Giovanni Falcone, “è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani hanno un inizio e una fine”.
Quando finirà? Quando noi decideremo di farla finire. Quando società civile, forze dell’ordine, istituzioni staranno tutte dalla stessa parte, quella dell’antimafia.
Tocca a noi decidere, ora!
Angela Ressa classe 3^B, ss1°grado “Michelangelo”- Bari