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La riflessione quotidiana di Monsignor Francesco Savino

CAFFÈ SPIRITUALE
MERCOLEDÌ, 09 GIUGNO 2021
MERCOLEDÌ DELLA X SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)
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«Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura?
Gli avversari e i nemici, sono essi a cadere.» (Cf. Sal 26,1-2)

✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

VANGELO
Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
✠ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,17-19).
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
 In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

MEDITAZIONE
San Giovanni Crisostomo [(ca 345-407)
sacerdote ad Antiochia poi vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa],
Omelie sul vangelo di Matteo, n° 16

« Non sono venuto ad abolire la Legge e i Profeti, ma per dare compimento »

Volete sapere come, lungi dal distruggere la Legge e i profeti, Gesù Cristo viene piuttosto a confermali e a completarli? Per prima cosa, riguardo ai profeti, egli conferma con le sue opere ciò che avevano annunciato. Per cui incontriamo spessissimo nel vangelo di Matteo questa espressione: “Affinché si adempisse questa parola del profeta”…
Riguardo alla Legge, le ha dato compimento in tre modi. In primo luogo, non tralasciando nessuna delle prescrizioni. Dichiara infatti a Giovanni Battista: “Conviene che così adempiamo ogni giustizia” (Mt 3,15); e ai Giudei diceva: “Chi di voi può convincermi di peccato?” (Gv 8,46)…
In secondo luogo, dà compimento alla Legge volendo sottomettersi ad essa per la nostra salvezza. Quale prodigio! Sottomettendosi ad essa, ci ha comunicato la grazia di adempirla a nostra volta. San Paolo ce l’insegna con queste parole: “Il termine della Legge è Cristo, perché sia data la giustizia a chiunque crede” (Rm 10,4). Dice anche che il Salvatore ha condannato il peccato nella carne “perché la giustizia della Legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne” (Rm 8,4). Dice ancora: “Togliamo dunque ogni valore alla Legge mediante la fede? Nient’affatto, anzi confermiamo la Legge” (Rm 3,31). Infatti la Legge tendeva a rendere l’uomo giusto, ma non ne aveva la forza. Allora è venuto Cristo, il termine della Legge e ci ha mostrato la strada che conduce alla giustizia, cioè la fede. Così, ha compiuto le intenzioni delle Legge. La lettera della Legge non poteva giustificare il peccatore; la fede in Gesù Cristo lo giustificherà. Ecco perché egli può dire: “Non sono venuto ad abolire la Legge”.
Guardando con maggiore attenzione, scorgiamo un terzo modo nel quale la Legge viene adempiuta da Cristo. In che modo? Consiste nei precetti stessi dati da Cristo: lungi dal rovesciare quelli di Mosè, ne sono la giusta conseguenza e il complemento naturale

PADRE NOSTRO…

ORAZIONE
O Dio, sorgente di ogni bene,
ispiraci propositi giusti e santi
e donaci il tuo aiuto,
perché possiamo attuarli nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore. Amen.

✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

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«Insegnami, mio Dio, i tuoi sentieri,
guidami nella tua fedeltà e istruiscimi.» (Sal 24,4b.5a)
In Cristo Gesù, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, sia benedetta questa giornata.

  • don Francesco

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