Abbuffate alcoliche: ecco cosa succede in via Pappacena a Poggiofranco

Via Pappacena a Poggiofranco. La piazzetta è il regno degli adolescenti, quello conosciuto come Punto X. Qui si danno appuntamento, soprattutto la sera, centinaia di ragazzini, la gran parte dei quali minorenni: locali, ristoranti, panchine, una fontana. E queste foto mostrano cosa resta di un ordinario mercoledì sera. Sei contenitori stracolmi porta rifiuti, più altri sacconi lasciati per terra, di bottiglie, lattine e bicchieri di plastica, utilizzati per bere alcol. A fiumi, senza nessun controllo. L’immagine rappresenta lo specchio delle contraddizioni di una generazione che si ritiene immortale, alla quale tutto è dovuto in nome di una libertà senza limiti. Birra, ma anche super alcolici. Basta leggere le targhette dei contenitori.

Alzi la mano chi ha mai visto il titolare di un pub o di un locale dove si vendono bevande, chiedere un documento di identità al ragazzino di turno che acquista una bottiglia di vino, di birra o di amaro.

Gli ultimi dati Istat disponibili (2019) evidenziano che in Italia circa il 40% degli adolescenti beve regolarmente vino, il 50% beve birra, il 22,4% beve liquori e il 13,3% (ma tale percentuale sale al 18% nel Sud Italia) afferma di essersi ubriacato almeno una volta sotto i 18 anni. Addirittura il 27,3% dei giovani dichiara di assumere alcol sotto i 16 anni di età, una percentuale molto alta se si pensa come nel nostro Paese la vendita e il consumo di alcol sotto tale età sia vietato dalla legge. Inoltre l’ansia e lo stress legati al Coronavirus hanno incrementato l’abuso di alcol. Per i medici l’alcol è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e con la capacità di indurre dipendenza. Al contrario di quanto si ritiene comunemente, l’alcol non è un nutriente e il suo consumo non è utile all’organismo o alle sue funzioni. Causa invece danni diretti alle cellule di molti organi, soprattutto fegato e sistema nervoso centrale, e in particolare alle cellule del cervello.

Una delle mode più diffuse tra i giovani dai 14 anni in su è il binge drinking, le abbuffate alcoliche, finalizzato ad ubriacarsi fuori pasto soprattutto se si è in un contesto di gruppo. A giudicare dal numero di bottiglie in via Pappacena il fenomeno sta diventando una specie di sport nazionale. E sempre più spesso – ricordano gli esperti – l’alcol è associato al consumo di sostanze stupefacenti e farmacologiche così da potenziare, con questa combinazione, tutti gli effetti. Inoltre, chi inizia a bere prima dei 16 anni ha un rischio 4 volte maggiore di sviluppare alcoldipendenza in età adulta rispetto a chi inizia non prima dei 21 anni. Secondo le raccomandazioni del ministero della Salute e dell’Oms, per evitare rischi non si dovrebbero superare i seguenti limiti giornalieri: una unità alcolica (12 grammi di alcol puro, in pratica un bicchiere di vino) per le donne adulte e gli over 65, 2 unità alcoliche al giorno per gli uomini adulti. 

Dati allarmanti, come le foto pubblicate. A proposito: interessano a qualcuno?

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