Palese svela al pubblico il progetto partecipato del nuovo waterfront

Il solstizio d’estate 2021 segna ufficialmente per Palese l’avvio di una nuova fase storica, in cui sono i cittadini stessi a ridisegnare gli spazi collettivi in funzione delle proprie esigenze. Come anticipato nella nostra lunga intervista all’architetto Eugenio Lombardi, promotore dell’iniziativa, si è svolto questa mattina alle 9.30 presso il Vittoria Parc Hotel il convegno “Un progetto partecipato: la comunità di Palese reinterpreta il lungomare e il suo porticciolo”. Una presentazione istituzionale che ha sintetizzato, e per la prima volta mostrato al pubblico, i risultati di uno straordinario percorso volto a migliorare la vivibilità e l’attrattività del quartiere, secondo i princìpi dell’urbanistica partecipata.

All’evento, moderato dallo stesso arch. Lombardi e aperto a tutti previa iscrizione, hanno partecipato l’assessora regionale all’Urbanistica, Anna Grazia Maraschio, l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso, l’assessore comunale alla Qualità della vita, Pietro Petruzzelli, il presidente del Municipio V, Vincenzo Brandi, e il presidente del Consiglio comunale, Michelangelo Cavone. Presenti, inoltre, il prof. Guido Masè dello Iuav (Istituto Universitario di Architettura di Venezia) e lo scultore Iginio Iurilli.

Dopo i saluti istituzionali e una breve introduzione al tema, la prima a intervenire è stata l’assessora Maraschio, spiegando che «qualsiasi visione di sviluppo territoriale da parte delle pubbliche amministrazioni deve mettere insieme tre paradigmi fondamentali: sviluppo economico, sociale e ambientale. Dal progetto di Palese emerge proprio una partecipazione empatica e un forte amore per il territorio, una sorta di spiritualità che si traduce nel desiderio di restituire bellezza a questo luogo. I cittadini hanno tutto il diritto di vivere in luoghi che li rappresentino e soddisfino le loro esigenze, ma hanno anche il dovere di indirizzare le istituzioni verso questi obiettivi, senza accettare passivamente imposizioni dall’alto».

Successivamente ha preso la parola il prof. Masè, illustrando una propria analisi e interpretazione del territorio di Palese dal punto di vista geografico, storico e urbanistico che seppur elaborata a distanza, prima di recarsi sul posto, corrisponde sorprendentemente alla realtà. «Il territorio stesso è un progetto: bisogna solo cercare di comprenderlo. Si deve partire costruendo una consapevolezza di quello che si è stati come comunità locale, per poi capire che cosa si è oggi e dove si potrà arrivare in futuro. – ha affermato il docente universitario – La bellezza è insita nel territorio e va distillata attraverso azioni che valorizzino e migliorino l’esistente, non attuando stravolgimenti decontestualizzati».

A seguire l’arch. Lombardi è entrato nel vivo dell’argomento, riassumendo i passaggi più importanti del percorso partecipato e le proposte progettuali elaborate con un gruppo di cittadini.
Per quanto riguarda il porticciolo, si immagina un’opera di ampliamento e rifunzionalizzazione degli attracchi per le barche da pesca e da diporto, mantenendo però i connotati di spiaggia urbana nella zona del bacino che si è insabbiata e destinandola, oltre alla balneazione, anche a solarium e ad arena per spettacoli all’aperto.
Il progetto coinvolge poi l’intera linea di costa, lunga circa 2 chilometri e mezzo, con la previsione di barriere frangiflutti da realizzare secondo uno studio meteomarino, interventi inclusivi che permettano a chiunque di raggiungere agevolmente il mare e il recupero dei vari ruderi, facendone punti di appoggio per attività culturali e per sport acquatici.
Il lungomare, attualmente assediato dalle auto, è oggetto di una totale rivisitazione con il restringimento della carreggiata (verosimilmente a senso unico) e lo spostamento dei parcheggi nell’immediato entroterra, in aree già individuate. Di conseguenza si liberano ampi spazi da dedicare a zona passeggio, pista ciclabile, verde pubblico, giostrine, attrezzi ginnici e persino un percorso delle arti a cielo aperto, con il coinvolgimento di artisti locali, nazionali e internazionali.
Ultimo, ma non meno importante, l’inserimento di nuovi arredi urbani e soluzioni illuminotecniche che coniughino un design ricercato con materiali resistenti alla salsedine.

«Oggi è potenzialmente una giornata di svolta, dopo gli enormi sforzi condotti negli ultimi mesi. Si conclude la prima tappa di un percorso partecipato complesso, che auspichiamo possa procedere con studi più approfonditi e livelli di progettazione più avanzati, a cura degli enti pubblici, per poi ottenere il finanziamento dell’opera nell’ambito del Recovery Fund. – ha affermato l’architetto – A questo convegno abbiamo una presenza istituzionale importante, a cui invieremo subito il materiale da noi prodotto. Speriamo che tutti i cittadini di Palese si accorgano di ciò che sta accadendo e mettano quanto prima da parte l’indifferenza, per unirsi ancor più attivamente a questa operazione epocale che rappresenta una prospettiva di vita per il territorio».

Apprezzando le riflessioni e gli spunti progettuali presentati, l’assessore Galasso ha ricordato che «quando si reinterpretano gli spazi pubblici e si prospettano cambi di abitudini, è inevitabile che emergano critiche e timori da parte dei cittadini. L’esempio più lampante è via Sparano, il cui progetto di restyling è stato per anni al centro di polemiche, ma adesso è universalmente riconosciuto come un intervento di successo. Nel caso di Palese, le abitudini da cambiare riguardano essenzialmente gli spostamenti: oggi si ricorre troppo all’automobile, anche per brevi tragitti, mentre i pedoni, gli sportivi e tutti coloro che utilizzano mezzi più sostenibili non dispongono di spazi adeguati. Il senso unico sul lungomare e la delocalizzazione dei posti auto costituiscono senza dubbio una soluzione valida per restituire fruibilità alla costa».

In conclusione, durante il suo intervento, il presidente Brandi ha affermato che «nonostante alcuni cittadini continuino a spingere per l’autonomia amministrativa di Palese e Santo Spirito, essa rappresenterebbe un vero e proprio suicidio in questo periodo storico. Uscire dal territorio comunale di Bari significherebbe rinunciare a cospicui finanziamenti destinati ai comuni capoluogo di città metropolitane, accontentandosi di briciole. E’ molto più ragionevole, invece, chiedere una certa autonomia gestionale in qualità di Municipio, come già si sta facendo». Quanto al progetto, Brandi ha sottolineato l’importanza di «avere sempre una visione strategica per il territorio, a prescindere dalle risorse disponibili al momento, affinché si realizzino interventi coerenti fra loro man mano che se ne manifesta la possibilità».

A suggello di questa giornata importante per Palese, che ricade proprio nel giorno dedicato alla Festa della musica, alle 20.30 di stasera presso il porticciolo si terrà il concerto “Il mare e la canzone d’autore – da Domenico Modugno a Pino Daniele”, con Mike Zonno alla voce e alla chitarra, Leo Di Gioia alla fisarmonica, Miki Emiliano al basso e Piero Di Bari alle percussioni. I posti a sedere sono già esauriti, ma si potrà comunque assistere gratuitamente all’evento in piedi, nel rispetto nelle precauzioni anti-Covid.

Chiunque fosse interessato ad approfondire i contenuti del convegno e visionare i primi elaborati grafici del progetto, può richiedere l’invio della relazione in formato pdf all’indirizzo email ecomuseourbanodelnordbarese@gmail.com

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