La riflessione quotidiana di Monsignor Francesco Savino

CAFFÈ SPIRITUALE
MERCOLEDÌ’ 23 GIUGNO 2021
MERCOLEDÌ DELLA XII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)
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«Il Signore è la forza del suo popolo,
rifugio di salvezza per il suo consacrato.
Salva il tuo popolo, o Signore,
e benedici la tua eredità,
sii loro pastore e sostegno per sempre.» (Cf. Sal 27,8-9)

✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

VANGELO
Dai loro frutti li riconoscerete.
✠ Dal Vangelo secondo Matteo
(Mt 7, 15-20).
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

MEDITAZIONE
Sant’Ignazio d’Antiochia [(? – ca 110) vescovo et martire],
Lettera agli Efesini, 13-15

Dai nostri frutti ci riconosceranno

Impegnatevi a riunirvi più di frequente nell’azione di grazie e di gloria verso Dio. Quando vi riunite spesso, le forze di Satana vengono abbattute e il suo flagello si dissolve nella concordia della fede. Niente è più bello della pace nella quale si frustra ogni guerra di potenze celesti e terrestri.
Nulla di tutto questo vi sfuggirà, se avete perfettamente la fede e la carità in Gesù Cristo, che sono il principio e lo scopo della vita. Il principio è la fede, il fine la carità. L’una e l’altra insieme riunite sono Dio, e tutto il resto segue la grande bontà. Nessuno che professi la fede pecca, nessuno che abbia la carità odia. «L’albero si conosce dal suo frutto». Così coloro che professano di appartenere a Cristo saranno riconosciuti da quello che operano. Ora l’opera non è di professione di fede, ma che ognuno si trovi nella forza della fede sino all’ultimo.
È meglio tacere ed essere, che dire e non essere. È bello insegnare se chi parla opera. Uno solo è il maestro e «ha detto e ha fatto» (Sal 32,9) e ciò che tacendo ha fatto è degno del Padre. Chi possiede veramente la parola di Gesù può avvertire anche il suo silenzio per essere perfetto, per compiere le cose di cui parla o di essere conosciuto per le cose che tace. Nulla sfugge al Signore, anche i nostri segreti gli sono vicino. Tutto facciamo considerando che abita in noi templi suoi ed egli stesso sarà in noi il nostro Dio.

PADRE NOSTRO…

ORAZIONE
Donaci, o Signore,
di vivere sempre nel timore e nell’amore per il tuo santo nome,
poiché tu non privi mai della tua guida
coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

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«Rimanete in me e io in voi, dice il Signore;
chi rimane in me porta molto frutto.» (Gv 15,4a.5b)
In Cristo Gesù, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, sia benedetta questa giornata.

  • don Francesco

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