Scioperano i lavoratori dei servizi ambientali, l’appello a governo e parlamento: “No all’esternalizzazione”

Sono scesi in piazza anche a Bari i lavoratori delle aziende che si occupano di garantire i servizi ambientali, facendo seguito allo stato di agitazione nazionale proclamato dalle sigle sindacali Fp-Cgil, Fit-Cisl e Uil Trasporti e con l’adesione della Fiadel. Questa mattina il presidio davanti al palazzo della Prefettura, per consegnare al prefetto un documento politico con le ragioni dello sciopero. Manifestazioni analoghe si sono svolte in contemporanea davanti alle prefetture degli altri capoluoghi pugliesi.

Sul tavolo della protesta c’è il “no” opposto dai sindacati alle modifiche al codice degli appalti: “Se il governo ed il parlamento non intervengono urgentemente con una modifica dell’Art.177 del medesimo codice, a partire dal primo gennaio 2022, le aziende concessionarie di appalti pubblici e privati saranno  obbligate ad esternalizzare l’80% di tutte le attività, con una ricaduta sia sulla qualità dei servizi pubblici alle comunità locali, sia minando i livelli occupazionali e  con un abbassamento delle garanzie contrattuali alle lavoratrici ed ai lavoratori del settore”, si legge nella nota diramata dalle sigle sindacali.

A seguito dello sciopero, Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Fiadel fanno sapere che, per la giornata di oggi, “non potrà essere garantito il regolare e completo svolgimento dei servizi di igiene urbana”. Ciononostante, i sindacati promotori della protesta precisano che “Come in ogni azione di protesta, i lavoratori del settore che si occupano dell’igiene ambientale, garantiranno la massima disponibilità e impegno per garantire le attività essenziali e le emergenze”.

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