Salvini in Puglia: “Italiani pronti per il referendum sulla giustizia”

“Gli italiani sono pronti per il Referendum sulla Giustizia, sarò in giro per chiedere una firma in tutti i comuni italiani, da Bolzano a Lampedusa per sei referendum sulla Giustizia”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini ospite in collegamento da Monopoli, in provincia di Bari, di Sky Tg24. “Il Parlamento ci ha provato per 30 anni -ha aggiunto il leader della Lega- senza successo per divisioni, litigi e ora chiediamo questo mandato ai cittadini. I temi sono: separazione delle carriere, tempi certi dei processi, eliminazione delle correnti in Magistratura e dalla politica dai tribunali, responsabilità civile per i magistrati che sbagliano, tutela dei sindaci e degli amministratori locali. Sono firme che noi porteremo in dote a Draghi che rappresentano una spinta, un aiuto al Governo per correre, accelerare. La riforma della Giustizia porterebbe 1 punto di Pil in più che significa meno tasse, processi più veloci e più certezza per le imprese, spero che molti aderiscano, al di la delle bandiere di partito. Sarà un’estate impegnativa, calda ma di riforme e io sono a disposizione”.

“Noi sosterremo le proposte del ministro Cartabia, i referendum saranno un ulteriore aiuto. Noi non vediamo l’ora di votare con il Governo, la Riforma fiscale, grazie alla Lega c’è il taglio dell’Irap, il rinvio delle cartelle esattoriali con la rateizzazione, l’inversione dell’onere della prova, taglio della fascia centrale dell’Irpef e c’è l’impegno chiesto a Draghi e che sta mantenendo da persona leale, a non aumentare neanche una tassa, a partire dall’Imu”. “L’Europa ci imporrebbe -ha aggiunto- l’aumento dell’Imu, non è il momento di aumentare nessuna tassa, dall’Europa chiediamo aiuto e sostegno per la ripresa, non l’invenzione di nuove tasse. La posizione della Lega in Europa e in Italia è in sintonia con quella di Draghi. Europa sì, ma da protagonisti, con l’interesse nazionale italiano come priorità e atlantismo sì, saremo sempre al fianco delle democrazie e le libertà”.

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