“Dobbiamo lavorare per un secondo acquedotto, un secondo acquedotto è basilare altrimenti la Puglia rischia di tornare sitibonda e questo non è una buon investimento per le future popolazioni”: lo ha detto il presidente di Acquedotto Pugliese, Simeone di Cagno Abbrescia, a margine dell’evento di presentazione di “Integrated Reporting 2020 – Le Persone e l’Acqua – La nostra visione di prosperità” a cura dell’Aqp.
“Questa estate – ha spiegato di Cagno Abbrescia – non avremo problema di riserve e ci auguriamo poi che in autunno riprendano le precipitazioni che sono alla bsse dei riempimenti dei bacini. Però – ha evidenziato – nello storico degli ultimi dieci anni, abbiamo un 20% in meno di risorsa idrica dalle sorgenti e oltre il 30% in meno nei bacini. Se calcoliamo che da qui al 2030 servirà un 40% di acqua in più nel mondo e, di conseguenza anche in Italia e in Puglia, ecco che la forbice si allarga”.