“Jazz Revenge Fest Bari”, venerdì 9 luglio il gigante del sax David Murray con il suo Brave New World Trio

Ancora grande jazz a Bari per la seconda giornata del Jazz RevengeFest diretto da Roberto Ottaviano e organizzato dall’associazione Nel Gioco del Jazz. Venerdì 9 luglio (ore 21), all’Arena della Pace (in via Nicola Loiacono, al quartiere Japigia), è di scena il Brave New World Trio del sassofonista David Murray, uno dei grandi dell’avanguardia afroamericana, nonché fondatore del mitico World Saxophone Quartet, nel quale convivono le eredità stilistiche di Albert Ayler e John Coltrane. Nel pomeriggio (ore 18) il concerto sarà preceduto, nella parrocchia di San Marco, dall’ultima guida all’ascolto del ciclo «Storia e storie di Jazz» con la cantante Lisa Manosperti, che terrà un incontro sulla voce come strumento e i grandi jazz singer.

Accanto a Murray, artista con più di 150 album all’attivo ed una carriera che dura da quarantacinque anni, ci sono Bradley Jones al basso elettrico e al contrabbasso e Hamid Drake alla batteria, musicisti che formano una tra le più potenti e formidabili sezioni ritmiche degli ultimi trent’anni. Tra l’altro, Murray e Drake hanno già condiviso le esperienze del Black Saint Quartet, del Gwo-Ka Masters e dell’ambizioso progetto-produzione del sassofonista americano «Pushkin, the Blackamoor of Peter the Great», mentre Hamid Drake e Bradley Jones suonano insieme da tempo come componenti del trio New Zion Trio di Jamie Saft. Pertanto, il pubblico potrà cogliere in questa nuova formazione il dialogo tra tre giganti del jazz con un background solido e in parte condiviso, tra l’altro in un periodo in cui la voce della musica ha la necessità di volare alto, per farsi foriera di messaggi propri non solo della tradizione afroamericana, della quale David Murray è considerato uno degli epigoni più lucidi.

Nato nel 1955 a Oakland, ma è cresciuto a Berkeley, sempre in California, Murray si forma con Bobby Bradford, Arthur Blythe e Stanley Crouch prima di trasferirsi (nel 1975) a New York, dove entra in contatto con Cecil Taylor, il quale lo incoraggia a seguire la strada musicale intrapresa. Anche Dewey Redman sostiene il sassofonista californiano, che in breve tempo arriva a collaborare con musicisti del calibro di Sunny Murray, Anthony Braxton, Don Cherry e Lester Bowie. Il 1976 è un anno speciale per Murray, che fonda l’ormai leggendario World Saxophone Quartet assieme a Oliver Lake, Hamiet Bluiett e Julius Hemphill, mentre inizia un’attività discografica che proseguirà a ritmi frenetici.

A partire dalla fine degli anni Settanta Murray si concentrerà sui propri progetti da leader, ma non prima di aver collaborato con Jerry Garcia dei Grateful Dead, Max Roach, Randy Weston ed Elvin Jones. Avendo avuto come riferimento stilistico principale Albert Ayler, Murray è partito dal free per approdare a un jazz più «ecumenico» che ingloba il mainstream più moderno, la world music, la fusion, ma sempre mantenendo saldi i legami con l’Africa. Tra i numerosi riconoscimenti che gli sono stati attribuiti ci sono un Grammy Award per il suo tributo a John Coltrane (1989) e il danese Jazzpar (1991).

La prima parte del festival (che avrà una seconda tranche dal 26 al 29 agosto) proseguirà sabato 10 luglio con il piano solo di Fred Hersch e si concluderà domenica 11 luglio con il quartetto del batterista messicano Antonio Sánchez, la cui esibizione viene anticipata alle ore 19 per consentire subito dopo la visione della finale degli Europei di calcio, che chi vorrà potrà seguire sul maxischermo allestito all’interno dell’Arena della Pace.

Biglietti su www.liveticket.it e www.nelgiocodeljazz.com. Info e WhatsApp 351.2101227 e 338.9031130.

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