Lettera aperta ai Soldati Italiani

Di seguito la “Lettera Aperta Ai Soldati Italiani” rivolta dal saggista Lorenzo Valloreja in merito allo stupore del Generale Domenico Rossi sul fatto che nessuna autorità civile e militare di adeguato livello sia stata presente al rientro dei nostri militari dall’Afghanistan:

Francamente dispiace per quei 53 caduti e nessuno più di me vorrebbe mai mancare di rispetto a dei fratelli deceduti nell’adempimento del proprio dovere, ma le morti, per non essere inutili e dimenticate, devono sempre lasciarci un insegnamento e l’insegnamento del caso è che non tutte le guerre sono uguali e che anche i militari , al di là del loro giuramento, hanno una coscienza ed un libero arbitrio e non possono stare sempre dalla parte di chi comanda in quel momento storico, specie se quella parte scientemente ha deciso di svendere il Paese!
Questa classe politica è quella che:
– Sta studiando ed ha già pianificato con gli altri Paesi Europei, una roadmap per sciogliere i vecchi eserciti nazionali e dare vita ad un unico esercito europeo, per me, nazionalista, indipendentista
ed irredentista, quale sono, è una vera e propria bestemmia;
– Si permette di indossare impunemente la divisa durante le proprie visite ufficiali presso i nostri contingenti all’estero – come nel caso di Matteo Renzi, classe 1975, esentato dal servizio militare,
il quale si mise la mimetica per incontrare le nostre truppe in Libano – come se l’uniforme fosse un capo d’abbigliamento qualsiasi;
È stata capace di:
– Tacere se non addirittura disconoscere, i tanti militari morti e malati di cancro a causa dell’uranio impoverito usato dalle forze NATO, vedi il caso dei 7.600 italiani ammalatisi dopo la missione in Kosovo;
– Usare per ben 10 anni due Marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, come carne da macello, in nome della nostra debolezza diplomatica, per poi pagare una specie di riscatto all’india ed infine sottoponendoli ad un processo in Italia dagli esiti imprevedibili come qualunque altro processo.
Nonostante tutto ciò, gli alti comandi italiani hanno sempre taciuto su tutte queste incongruenze, in nome di un antico adagio coniato da Costantino Nigra ed usato non solo dei Carabinieri, ma da tutti i militari, per il quale “ USI OBBEDIR TACENDO E TACENDO MORIR”, ma, al di là della retorica, tanta omertà è stata sempre e solo collegata ad un giro di interessi corporativo.
L’esercito, l’aviazione, la marina, così come le forze dell’ordine, non possono preoccuparsi solo del fatto se i loro appartenenti possono o meno, andare in pensione prima dei 60 anni di età o se un ufficiale può percepire uno stipendio da Generale pur non essendolo stato ma solo in virtù del fatto di per avere alle spalle 23 anni di servizio, ecc. ecc. Con tutte queste prebende e privilegi, la politica vi ha messo la museruola, vi usa come si userebbe una prostituta , una donna di servizio: io ti pago, tu fai il tuo dovere, ma, a dirla tutta neanche mi fido di te, se poi ti accade qualcosa a me non interessa nulla, perché tra noi c’è solo un rapporto di tipo “do ut des” … a meno che, come nel caso dell’attentato di Nassiria, questo non possa essere utile al mio storytelling ed allora anziché punire immediatamente chi ha approntato il piano di difesa della base “Maestrale”, in quanto inadeguata alle esigenze del caso, proclamo le vittime Santi Laici (lavoro da ragazzi perché la stragrande maggioranza di loro erano appartenenti all’Arma dei Carabinieri, uno dei corpi più amati dai cittadini) e ne decanto le nobili virtù in osmosi con il popolo italiano.
Quando invece a morire sono dei militari in missioni poco popolari, come per l’appunto quella in Afghanistan, faccio finta di nulla o giù di lì … è alquanto scontato no?
Dunque perché stupirsi se in passato, in occasione, ad esempio, del rientro di Silvia Romano,
volontaria ONG rapita in Kenia, liberata dopo che lo Stato aveva profumatamente pagato il suo riscatto e rientrata in chador verde, si sono scomodati Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri? Quello è il modello che l’UE, in primis, ed i vari Governi supinamente succedutisi, in Italia, propugnano insieme agli alti Comandi Militari poiché, se non fosse così, i Generali anziché chiedere udienza al Governo per ottenere il classico aumento in busta paga per i propri sottoposti dovrebbero fare il diavolo a quattro per lamentarsi del fatto ad esempio che l’Italia:
– Pur avendo più di 7000 km di costa ha solo 7 sottomarini , mentre la Turchia, nostro competitor, grazie ai tedeschi continua ad armarsi anche in questo settore;
– In quanto a forze terrestri risulta essere la XIV al mondo per numero di veicoli, potenza di fuoco e capacità operative … prima di noi vi sono la Turchia, l’Iran, l’Egitto, la Corea del Nord … ma stiamo scherzando?
– Per quanto concerne le forze aeree è al XXII posto , cioè dietro addirittura all’Algeria, Pakistan, Arabia Saudita, Taiwan, Grecia … Su tutto ciò cari fratelli riflettete … e non dite sempre, io devo limitarmi ad eseguire gli ordini dei miei superiori, sono un militare, ho prestato un giuramento di fedeltà! La vostra fedeltà deve essere per una cosa sola, la Patria!, l’Italia! E non per chi indegnamente l’ha amministrata e l’amministra tutt’ora.
LORENZO VALLOREJA

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