Se è vero che le stazioni ferroviarie rispecchiano le città in cui si trovano, Bari Centrale con i suoi due volti ne è un esempio lampante: da un lato, in piazza Moro, il fabbricato viaggiatori ottocentesco guarda verso il nucleo antico del capoluogo; dal lato opposto, in via Capruzzi, la moderna palazzina appena edificata si protende verso i quartieri più recenti.
Dopo oltre tre anni di lavori, il nuovo fronte di stazione sull’Estramurale è stato inaugurato questa mattina, contestualmente alla riapertura al pubblico del sottopasso rosso (ultimo ad essere riqualificato). La cerimonia, riservata alla stampa, ha avuto luogo accanto al binario 10, dove era in posa uno dei nuovissimi treni Pop di Trenitalia che stanno arrivando sui binari pugliesi.
Tra i presenti, il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e il sindaco di Bari, Antonio Decaro. A fare gli onori di casa, per il Gruppo Fs Italiane, l’amministratrice delegata di Rete Ferroviaria Italiana, Vera Fiorani, e l’amministratore delegato di Grandi Stazioni Rail, Silvio Gizzi. Nella fase conclusiva dell’evento, la nuova infrastruttura è stata benedetta da mons. Domenico Ciavarella, vicario generale dell’Arcidiocesi Bari-Bitonto.
Quello che fino al 2018 appariva come un prospetto squallido e degradato, con le scale dei tre sottopassi e il capolinea delle Ferrovie Sud Est, è stato completamente trasformato in un biglietto da visita ben più dignitoso per Bari, grazie a un investimento finale di 11,4 milioni di euro.
Il nuovo ingresso della stazione su via Capruzzi è un gradevole edificio dall’aspetto moderno, con la facciata a vetri e una particolare illuminazione notturna; lo si potrebbe quasi definire un nuovo landmark cittadino. Il corpo di fabbrica è lungo 140 metri e si sviluppa su quattro livelli, per oltre 3000 mq di superficie: il piano interrato si raccorda con i sottopassi di stazione; il piano terra ospita una sala d’attesa con biglietteria self service, il nuovo capolinea Fse e cinque locali commerciali; i due livelli superiori sono destinati a uffici. Nonostante siano ancora in corso i lavori di allestimento, alcuni di questi ambienti sono già fruibili oggi.
Le opere realizzate hanno previsto inoltre il rifacimento della pensilina Fse e importanti interventi sui sottopassi. Il sottopasso verde è rimasto sostanzialmente immutato, a parte il nuovo ingresso da via Capruzzi. Il sottopasso rosso è stato dotato di ascensori per accedere a tutti i binari e di un corridoio di collegamento con il verde. Il sottopasso giallo, oggetto invece di modifiche ben più radicali, è stato raddoppiato in larghezza, dotato anch’esso di ascensori su tutte le banchine e scale mobili alle estremità, riqualificato con un look avveniristico e prolungato fino all’adiacente stazione della Ferrotramviaria. Considerato che da qui, con un ascensore, si può raggiungere a sua volta la stazione soprelevata delle Ferrovie Appulo Lucane, è lecito affermare che Bari Centrale nel suo complesso sia diventata un hub ferroviario privo di barriere architettoniche.
«Dopo 157 anni dalla sua costruzione, oggi la stazione di Bari Centrale si mostra sotto una nuova veste, più moderna, più efficiente e più accogliente per le migliaia di persone che ogni giorno la attraversano. – ha affermato il sindaco Decaro – L’inaugurazione ufficiale di questa nuova struttura rappresenta un momento particolarmente importante per la città, che coincide con la fase di ripresa economica e sociale di Bari e dell’intera regione. Questo luogo, a partire da oggi, si caratterizza ancor più come nodo di scambio dal punto di vista trasportistico e intermodale. Inoltre, grazie a questo intervento la stazione diventa finalmente un luogo di congiunzione tra la Bari storica e quella moderna, identificata da sempre dai baresi per il fatto di essersi sviluppata oltre la ferrovia ai tempi del boom economico».
Come ha ricordato il primo cittadino, al termine dei lavori di “sistemazione del Prg (Piano regolatore generale) di Bari Centrale”, attualmente in corso, la stazione diventerà «un punto di scambio interoperabile dove treni di diverse società ferroviarie possono utilizzare binari di proprietà di altre aziende».
Decaro ha anche espresso soddisfazione per aver appreso, tramite Grandi Stazioni, che il progetto del futuro terminal bus in via Capruzzi è finalmente completato. L’opera, da realizzarsi entro il 2024 su aree ferroviarie dismesse (ex officine Squadra Rialzo), comporterà un investimento di 6,9 milioni di euro, offrirà 18 stalli per i bus extraurbani e sarà collegata alla Stazione Centrale da un percorso pedonale coperto.
«Bari Centrale è una delle 14 principali porte d’accesso al nostro sistema ferroviario, identificate come Grandi Stazioni, per quanto riguarda il trasporto passeggeri. – ha affermato Fiorani di Rfi – L’impegno di Rete Ferroviaria Italiana è fare in modo che questa porta sia varcata con facilità, arrivandoci nelle modalità più comode, agevoli e sostenibili che i sistemi moderni mettono a disposizione. Le stazioni, con i propri elementi strutturali e i servizi che offrono, possono costituire un’attrattiva anche a prescindere dalla necessità di viaggiare. Il progetto di Bari è testimonianza di questo approccio che stiamo applicando, a livello nazionale, nel piano di sviluppo delle stazioni Rfi. Ci stiamo dotando di nuovi strumenti di analisi, condivisi con gli enti locali e dunque con la collettività, per progettare gli interventi sulle stazioni in base al contesto circostante e alle logiche di mobilità coinvolte».
«Bari è da sempre una città votata all’accoglienza, alla quale abbiamo dedicato tutte le nostre energie, con un’intensità senza precedenti nella storia della nostra regione. – ha affermato il presidente Emiliano, agganciandosi alla sua esperienza da sindaco del capoluogo – Fino a 17 anni fa esisteva solo un accordo tecnico sul nodo ferroviario, ma non coinvolgeva fino in fondo il ridisegno della città, e soprattutto non era ancora maturata quella capacità di realizzare un sistema di trasporti che si coniugasse alla vita delle città e delle persone».
Durante il suo intervento, il governatore ha enfatizzato la trasformazione totale di un «posto prima invivibile» grazie al nuovo fronte di stazione e alla rinascita della vicina Caserma Rossani, con il suo grande parco, la futura sede del Polo bibliotecario regionale e dell’Accademia di Belle Arti. Non sono mancati cenni alla variante ferroviaria di Bari Sud, i cui lavori propedeutici sono già partiti, e al faraonico progetto di Fuksas per la copertura a verde dei binari di Bari Centrale, candidato a finanziamento in una versione ridimensionata.
«La Puglia sta facendo passi da gigante in tutti i settori principali» ha aggiunto Emiliano, citando conquiste come l’Alta velocità/Alta capacità Napoli – Bari e i collegamenti ferroviari per gli aeroporti di Bari e Brindisi, ma anche i problemi ancora in fase di risoluzione, tra cui la messa in sicurezza delle cosiddette ferrovie concesse; il pensiero, a questo punto, si è rivolto inevitabilmente alle vittime del disastro ferroviario del Nord Barese, ricordato proprio pochi giorni fa in piazza Moro.
«Questa stazione cambia il modo in cui Bari interagisce e interagirà con le ferrovie. – ha affermato il ministro Giovannini – Tuttavia, è solo l’inizio di un progetto molto più ampio che non si limita ai trasporti, all’intermodalità, ma riguarda in realtà un cambiamento della città stessa. Sempre più persone, soprattutto giovani, guardano alla sostenibilità come elemento cruciale. Ed è per questo che nel 2021, Anno europeo delle ferrovie, abbiamo investito proprio sui trasporti ferroviari 25 miliardi di euro da spendere nei prossimi cinque anni, come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Sud è destinatario di una gran parte di questi fondi che, grazie a una visione integrata, potranno consentire un miglioramento della qualità di vita dei cittadini e un aumento della competitività delle imprese nel rispetto dell’ambiente».