Tempo di bilanci per Confagricoltura Bari. Ai microfoni del bariseranews.it fa sentire la sua voce il presidente Michele Lacenere. Sostegno per le aziende che investono e sviluppo tecnologico i cavalli principali di battaglia su cui, a suo avviso, si deve puntare.
Nonostante la pandemia, un bilancio positivo. Si può sorridere.
“E’ un qualcosa a cui stiamo attenti, perché dal bilancio dipende la nostra organizzazione e la sua vita. Vuol dire che abbiamo amministrato bene, ma i problemi non sono mancati. E le problematiche, ogni giorno, vanno affrontate ed anche con la collaborazione di tutti. Fondamentali sono temi come la sicurezza delle campagne, dell’acqua che quest’anno ha distrutto i raccolti dopo la gelata di aprile. Quindi la Pac, che ci riguarderà per i prossimi 7 anni. Infine il PSR, non meno importante. Sin qui è stato effettuato un grande recupero, ma non basta. Vorrei che le aziende che investono e che producono cibo e lavoro possano avere un occhio di riguardo”.
Cosa proponete per la Pac?
“La riforma della Pac introduce concetti come la sostenibilità ambientale che, in Italia, possiamo ritenere inutili. Abbiamo già diverse norme in merito in Italia e che ci riguardano da vicino. Tutto questo potrebbe portare ad equivoci o aggravi burocratici che potrebbero non permettere ad alcune aziende di non poter usufruire dei contributi comunitari. Per questo, in questa fase, il presidente nazionale ha chiesto una compensazione per quei prodotti che arrivano dall’estero e che fanno concorrenza. Servono dazi a questo punto per rendere i prodotti nostri competitivi”.
Una parola chiave per affrontare le sfide del futuro?
“Agricoltura 4.0, per affrontare le prossime sfide. Ma è inutile parlare di ciò se non si dà alle aziende la possibilità e la capacità di investire in tecnologia. Le condizioni di lavoro dei nostri dipendenti possono migliorare, ma se ciò non va di pari passo con lo sviluppo tecnologico è un cane che si morde la coda”.