XVI Domenica del Tempo ordinario

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,30-34)
Erano come pecore che non hanno pastore.

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

“Il mondo è allo sfascio, non ci sono più punti di riferimento, non ci sono più valori”: è il ritornello di questo periodo storico che stiamo vivendo o il ritornello di sempre? La prima lettura tratta dal libro del profeta Geremia, ci aiuta a comprendere che in realtà ci troviamo davanti al ritornello di sempre. Geremia vede la corruzione politica e religiosa del suo tempo e la denuncia con toni durissimi: “Guai a pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo”, così come facciamo anche noi oggi. Ma la vera grande differenza tra l’atteggiamento del profeta nel leggere il suo tempo storico e il nostro, sta nella capacità di andare oltre, prevedendo un finale nel quale tutto viene ricapitolato in Cristo. Geremia legge lo sbandamento del suo tempo, ma prevede la nascita di un germoglio che “eserciterà il diritto e la giustizia su tutta la terra”. Oggi attraverso la prima lettura, veniamo quindi invitati a denunciare le criticità del nostro tempo, senza farci prendere dallo sconforto, conservando uno sguardo speranzoso fondato sulla certezza che la storia dell’umanità è guidata da Dio.

Ma come possiamo di fatto recuperare questo sguardo capace di andare oltre? Ce lo dice il Vangelo di questa domenica attraverso le parole che Gesù rivolge agli apostoli: “Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’”. Attraverso queste parole Gesù ci invita a fare silenzio, a metterci in disparte, ovvero a ritagliarci nel quotidiano quel tempo personale necessario per meditare, riflettere, sulle questioni spinose di questo periodo storico. Il che non significa isolarsi dal mondo, ma rileggere il mondo attuale alla luce del dialogo con Dio, per relazionarsi con il mondo con un atteggiamento che non sia di sola condanna ma di propositiva speranza. Solo sottraendoci da questo ritmo frenetico odierno, potremo contribuire alla realizzazione di un mondo migliore, la cui sorte è comunque nelle buone mani di Dio.

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