Il giorno caldo sarà il 27 luglio prossimo, in Consiglio Federale. Più in generale c’è però ben poco da stare allegri: anche le multiproprietà ora in essere vedono la propria esistenza a rischio. Tra queste c’è anche quella del Bari, dal 31 luglio 2018 di proprietà dei De Laurentiis, che allo stesso tempo gestiscono anche il Napoli in Serie A. Il caso Salernitana sta facendo scuola e soprattutto a tanti sta facendo storcere il naso: troppe attese, tante incertezze e pericolosi, per un campionato – quello di Serie A – che andrebbe programmato con piglio diverso e senza aspettare all’ultimo secondo l’acquirente solido di turno. Per Lotito è una vittoria a metà, anzi senza sorriso.
De Laurentiis cosa farà? In teoria, potrebbe anche pensare di cedere il Napoli, che ha fatto risorgere dalle ceneri del fallimento del 2004 rendendolo un top club, ma nella pratica? Il calcio barese ha paura di rivivere le telenovele degli anni dei Matarrese: speranze presto disattese, davanti ad acquirenti o presunti tali italiano o stranieri che al momento del dunque non sono riusciti a dare la spallata finale per fare propria la società. Un film, peraltro, che si è ripetuto in tono minore anche sotto le gestioni di Giancaspro e Paparesta. Una piazza calda e popolosa ma che mai è riuscita a trovare quel presidente ricco o solido che potesse farla sognare. Gli acquirenti ci sarebbero, ma finora non c’è stata troppa convinzione. E per ora le ambizioni dei DeLa rimangono immutate. “Ho provato a chiedere il Bari – ha dichiarato Nicola Brienza, imprenditore già accostato al Bari nella tragica estate del 2018 – ma mi è stato detto che l’obiettivo è quello di riportare la squadra in A”. Ma sarà possibile far ciò dopo l’esito del prossimo Consiglio Federale? Altrimenti ogni scenario sarà possibile e plausibile. E non resterà che vigilare. Anche il sindaco Decaro rischia di vedere vanificati gli sforzi di soli tre anni fa.
ULTIME. La squadra intanto ha iniziato il ritiro a Storo, in Trentino. Per provare a fare gruppo e poi si vedrà. Ufficiale dal Parma l’arrivo di Cheddira, adesso si attende quello di Mazzotta. Sfuma invece Brosco: il calciatore resterà in Serie B nonostante i tentativi del direttore sportivo Polito. In difesa piace Monaco. E’ giunto infine in sede anche il presidente Luigi De Laurentiis. E si viaggia verso una possibile riapertura degli stadio fino al 50% nella prossima stagione per chi è munito di green pass: in tal caso il San Nicola potrebbe accogliere 29mila spettatori.