Il gip del tribunale di Bari ha disposto il sequestro preventivo, ai fini della confisca, di circa 295mila euro (294.611,11 euro) nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla procura del capoluogo che ruota attorno a rimborsi e a spese legali della Regione Puglia.
Nel troncone sono indagati tre persone (una è deceduta): stando a quanto apprende LaPresse si tratta di due dipendenti che era in servizio presso l’avvocatura regionale, uno cessato dal servizio il 17 luglio 2020 a seguito di licenziamento disciplinare e l’altro licenziato il 7 dicembre 2019 e di un’ avvocatessa dipendente dell’avvocatura regionale in quiescenza dal primo gennaio 2020.
Le ipotesi di reato contestate sono truffa aggravata e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale e riferiscono al periodo di tempo compreso tra il primo gennaio 2013 e il 22 luglio 2019. Secondo l’accusa, «in concorso fra loro, ognuno nelle rispettive competenze e attribuzioni, mediante artifizi e raggiri ai danni della Regione Puglia», avrebbero «indotto in errore l’Ente Pubblico Regione Puglia, procurando a sé o ad altri un ingiusto e rilevante profitto di circa 1.118.192,91 euro, con un ingente danno per la Pa».
«In particolare, con le loro condotte avrebbero indotto la Regione Puglia al pagamento di spese concernenti anticipi o rimborsi di spese legali di fascicoli di contenzioso risultati essere inesistenti o attributi a ad un altro legale rispetto a quello presente nella richiesta» oppure «al pagamento di spese illegittimamente alterate» . Il decreto di sequestro preventivo è stato firmato dalla gip Luigia Lambriola, su richiesta della procura di Bari presentata l’11 giugno 2021.