Allarme Coldiretti: la Puglia ha perso il 30% delle imprese agricole in 10 anni

In dieci anni la Puglia ha perso il 30 per cento delle imprese agricole a causa dei cambiamenti climatici e dei rincari dei costi di produzione. Lo rende noto Coldiretti Puglia commentando i dati del settimo censimento agricolo dell’Istat.

«Dal 2010 al 2020 le aziende agricole sono passate da 271.754 a 191.430», fa sapere l’associazione evidenziando che la Puglia «resta la regione più agricola d’Italia con 1,3 milioni di ettari coltivati e ha resistito alla crisi nel 2022 con un saldo positivo tra aperture e chiusure di 546 imprese agricole».

«La pandemia prima e la guerra poi hanno dimostrato che la globalizzazione spinta ha fallito e servono rimedi immediati e un rilancio degli strumenti europei e nazionali che assicurino la sovranità alimentare, riducano la dipendenza dall’estero e garantiscono un giusto prezzo degli alimenti per produttori e consumatori», afferma Coldiretti sottolineando l’esigenza di «raddoppiare da 5 a 10 miliardi le risorse destinate all’agroalimentare nel piano nazionale di ripresa e resilienza spostando fondi da altri comparti per evitare di perdere i finanziamenti dell’Europa».

Nell’ambito del Pnrr Coldiretti ha presentato tra l’altro progetti di filiera per investimenti dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura con più di 50 proposte e migliaia di agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione, università e centri di ricerca coinvolti. Un impegno che – conclude Coldiretti – ha l’obiettivo di combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare i consumatori ed il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali.

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