Bari: operaio morto sul lavoro Ronzoni (Uil): è una strage, bisogna fermarla

 «Il lavoro è ancora una volta sinonimo di morte, anziché di vita. L’ennesimo incidente mortale registrato oggi a Bari è la prova che tanto bisogna ancora fare per fermare questa strage silenziosa: non è ammissibile uscire di casa la mattina per conquistare un futuro stabile per sé e per i propri cari e non farvi più ritorno. A nome della nostra organizzazione rivolgo sentite condoglianze ed esprimo vicinanza alla famiglia della vittima».

Lo dichiara, in una nota, Emanuele Ronzoni, segretario nazionale organizzativo della UIL e commissario straordinario della UIL di Puglia commentando la morte di un operaio impegnato in un intervento in alcuni box condominiali nei pressi di via Giulio Petroni, nel capoluogo pugliese.

«La misura è colma, pensate se tutte quelle persone fossero morte a causa di stragi mafiose, oggi assisteremmo a un moto di indignazione generale, invece il fenomeno è troppo spesso sottovalutato. La politica, soprattutto, sia più attenta alle questioni del lavoro e della sicurezza – è l’appello di Ronzoni ci sono 1.200 morti ogni anno e noi chiediamo che ci si ponga l’obiettivo di ‘zero morti sul lavoro’. Questo è il nostro impegno: continuiamo a rivendicare misure utili per cancellare questa tragedia. L’assunzione di nuovi ispettori è importante, ma non basta. Anche in Puglia il Consiglio regionale ha approvato maggiori fondi per l’attività Spesal, ma ora è il caso di tradurli in controlli più serrati, perché purtroppo gli infortuni sul lavoro, spesso, non sono incidenti, ma sono omicidi».

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