LA DEMOCRAZIA È IN CRISI, NON HA PIU SENSO VOTARE

Se è vero che i Ferragnez hanno portato bene alla 73esima edizione della kermesse di Sanremo, è vero anche che la coppia ha puntato su un nuovo riposizionamento del proprio brand, ambendo a entrare nella casa degli italiani di ogni età e riaffermando il potere seduttivo del loro nome, capace in una manciata di minuti di catalizzare il flusso di follower verso un nuovo profilo, quello di Amadeus.

A conferma che le capacità attrattive dei due personaggi tanto discussi e divisivi, hanno fatto parlare di loro. Ed hanno investito, attraverso una serie di polemiche, tutto l’apparato dirigenziale della Rai, finanche il governo stesso. 

Fin qui si evidenziano le doti “imprenditoriali” della coppia, che sempre in quella settimana, ha contribuito all’audience della rassegna canora ed ai voti della gara annessa. Chissà se hanno inciso pure sulla percentuale elettorale concomitante in Lombardia e Lazio! 

Focalizzando l’attenzione sull’astensionismo…in relazione ai Ferragnez, si scopre che hanno una serie TV trasmessa sui dispositivi come palmari e smartphone, sin qui da loro preferiti all’etere. E la SECONDA STAGIONE sarà riempita dalle loro performance sanremesi, tra cui il loro litigio sul palco, che pare anch’esso preparato. 

Ora se esiste una seconda stagione di questo obbrobrio, significa che ci sono tanti (potenziali elettori) che seguono questa serie TV, come altre. 

E se il fenomeno dell’astensionismo scaturisse, non tanto dalla disillusione politica, ma dallo stato dell’arte dell’elettorato? Ovvero dettato dalla superficialità ed ignoranza che domina il paese? 

Vero è anche che la classe dirigente fa da specchio all’elettorato e lo rappresenta. Per cui si potrebbe mettere in dubbio il valore stesso dei candidati. Ed è giusto pensarlo, vista l’offerta politica attuale.

Ed in questa chiave, se davvero si arrivasse ad una svolta sul Presidenzialismo, potrebbe essere una forma di governo perversa dalla spinta mediatica, di un qualsiasi personaggio dello spettacolo che potrebbe essere un potenziale candidato, prescelto magari da un qualsiasi partito che pensa più alla prossima elezione piuttosto che ad una visione futura del Paese. Ma il personaggio mediatico che fa politica e detiene il potere in un partito, in Italia lo abbiamo già visto più volte.

Analizzando la condizione attuale, si può benissimo affermare che siamo già approdati nell’era del Presidenzialismo (passivo). E non ci siamo accorti di nulla, presi dalla superficialità che ormai è insita in noi. Gli ultimi due Presidenti della Repubblica sono piena espressione di questo cambiamento intrinseco. Se è vero che Napolitano prima e Mattarella poi, hanno deciso di accettare il secondo mandato presidenziale, è vero anche che, dei due, il primo lo ha accettato con scadenza a termine, mentre il secondo lo ha accettato e basta. 

Questo dimostra la crisi della Democrazia, l’inconsistenza delle istituzioni, l’influenza di sovrastrutture internazionali che limitano evidentemente le sovranità nazionali, facendo entrare in crisi tutto il sistema con le varie sfaccettature politiche, economiche e sociali.

Dunque ha ancora senso votare a queste condizioni? Serve ancora esprimere il proprio diritto di voto? NO se rimane invariato lo Status Quo della Politica.

Quindi, sullo stile del famoso enigma se è nato prima l’uovo o la gallina, è conveniente cambiare prima la Costituzione, oppure sarebbe opportuno cambiare la mentalità degli italiani? Soprattutto con le carte in tavola che si hanno.

Per poter arrivare ad un cambio di forma di governo necessita un cambio culturale, e l’egemonia culturale, si sa è da sempre nelle mani della sinistra. 

L’attuale governo deve approfittare dapprima di un cambio di indirizzo politico culturale. Dovrà in primis soddisfare una politica di largo consumo, attenzionando settori che favoriscano l’accrescimento economico e con esso di pari passo quello culturale. 

Avvertito il cambio di passo in società, quando saremo passati alla discussione delle energie alternative utili al Paese e quindi al benessere ed al risparmio dei consumatori, piuttosto che alle alle performance di coppie tecnologicamente avanzate e per questo famose, allora i tempi saranno maturi per ripensare il Paese. 

Giuseppe Romito

Italia Liberale Popolare

Movimento Lib

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