Il cane di Falcone – A scuola con le Unità cinofile

Ieri, 27 febbraio, si è tenuto nell’auditorium della scuola “De Gasperi” di Corato l’incontro con un esperto cinofilo. 

All’inizio dell’incontro è intervenuta la libraia della libreria “Piccoli Chi” che ha fornito le copie del libro che noi ragazzi del terzo anno stiamo leggendo: Il cane di Falcone. In questo libro il tema principale è la legalità. La voce narrante è quella del cane del famoso giudice Falcone, ucciso da Cosa Nostra. Dopo un breve discorso la libraia ci ha ringraziato per l’interesse che abbiamo manifestato verso il libro e per la partecipazione all’incontro.

Successivamente vi è stato l’intervento dell’esperto cinofilo che ha sottolineato l’importanza, che anche nel Sud Italia, si stia sempre di più manifestando l’interesse verso queste iniziative in cui sono coinvolti gli animali.

L’esperto cinofilo ha introdotto l’incontro presentando un quiz sui cani. Poi ci ha fatto riflettere sui loro comportamenti e le relative cause: ad esempio ha evidenziato che i cani non possono provare ira infatti quando ringhiano in realtà mostrano la loro paura. Abbiamo appreso che il rapporto tra cane e uomo esiste sin dall’antichità ovvero dal paleolitico (l’età della pietra antica). Ci ha fatto comprendere che i cani non compiono determinate azioni per indispettire l’uomo, infatti quando creano un danno in casa lo fanno come reazione ad un’atmosfera negativa che si percepisce fra le mura domestiche.

L’esperto ha ribadito inoltre un concetto molto importante: i cani non devono assolutamente essere trattati come bambini perché i cani potrebbero reagire in modo aggressivo, non bisogna cercare di affievolire la loro natura animale perché nonostante siano stati abituati a vivere in casa, i cani sentono il bisogno di soddisfare quell’istinto ‘’primordiale’’ animale.

Ci ha parlato anche delle reazioni che i cani hanno davanti ai comportamenti degli umani, reazioni a cui dobbiamo prestare attenzione: i cani quando si ‘’scuotono’’ lo fanno per eliminare, per buttar via la tensione accumulata o l’esperienza appena vissuta. Inoltre è più che opportuno prestare attenzione allo sbadiglio: di solito lo fanno quando li rimproveriamo e sbadigliando ci fanno capire che hanno compreso ciò gli abbiamo detto. Inoltre l’esperto ha sottolineato che dopo che il cane ha sbadigliato, non dobbiamo rimproverarlo ulteriormente perché se insistiamo, nell’animale si potrà inculcare un meccanismo che potrà dimostrarsi dannoso a livello psicologico.

E, dulcis in fundo, l’esperto ha fatto fare ad alcuni ragazzi una esperienza con il suo cane Sirio: ha dimostrato come si può facilmente entrare in confidenza con il cane e tranquillizzarlo facendosi annusare.

Questo incontro è risultato molto interessante sia per noi ragazzi sia per i docenti.

Sicuramente un’esperienza che rimarrà nei nostri cuori avvicinandoci ancor di più al mondo animale.

Fedele Zitoli, 3^C  sc-sec. di I grado  I.C. “Tattoli – De Gasperi”, Corato

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