Celebriamo le donne

A scuola si parla e si discute sulla parità di genere, obiettivo che ancora oggi incontra molte difficoltà a spiccare il volo.

Gli alunni, molto coinvolti ed interessati, gareggiano per intervenire e per comunicare l’importanza della parità tra i sessi, della condivisione dei ruoli in famiglia e parità anche nei salari.

Si soffermano a discorrere di quanto diverse siano state le situazioni di vita delle donne. Si fa un tuffo nel passato ed increduli gli alunni pensano e riflettono che alle donne non era concesso andare in bici, indossare pantaloni, andare al bar per consumare un caffè tra amiche, non era concesso loro di andare a scuola, di risposarsi, di avvicinarsi a botteghe di artisti, di andare a votare e tanto altro ancora.

La discussione si fa accesa e molti si chiedono il perché. E così parte un confronto con alunni di altre classi sulla Giornata internazionale della donna, sottolineando principalmente gli aspetti sociali e non quelli mondani che poi si affiancano e decorano questa giornata speciale istituita per ricordare le conquiste raggiunte dalle donne, ma anche le discriminazioni di cui sono state e sono ancora oggetto nel mondo.

Parte la ricerca di notizie e si comprende che la prima Giornata Nazionale della donna è stata celebrata il 28 febbraio 1909 negli Stati Uniti, si scelse quella data in memoria dello sciopero di numerose  camiciaie newyorkesi che rivendicavano  migliori condizioni di lavoro.

In Italia la prima Giornata internazionale della donna è stata festeggiata il 22 marzo 1922. Nel 1946 è stata  individuata la mimosa come suo simbolo ufficiale. Una scelta proposta da tre donne dell’Unione Donne Italiane alla fine della 2° guerra mondiale, periodo in cui fioriva soltanto questo fiore.

Nel 1914 si celebrò la donna l’8 marzo. Esattamente tre anni dopo, sempre l’8 marzo a San Pietroburgo, le donne protestarono per chiedere a gran voce la fine della 1° guerra mondiale. 

Questo avvenimento ha portato gli alunni a pensare alla guerra tra Russia e Ucraina e alla possibilità che anche le donne russe e ucraine possano mobilitarsi ed urlare la fine di questa tristissima guerra e magari, perché no, proprio l’8 marzo.

Dalla guerra che uccide si passa a parlare dell’importanza della donna che crea e dona la vita.    Si precisa che la condizione femminile è migliorata in molti paesi, ma nonostante tutto ancora oggi la donna fatica a raggiungere i propri diritti e le proprie libertà, ancora oggi deve sgomitare per conquistare un posto di lavoro e per ricoprire un ruolo dirigenziale.

Occorre fare ancora tanta strada, anche nei paese sviluppati come il nostro, per far sì che le donne e gli uomini siano protagonisti della cultura, della storia e della scienza.

Per celebrare le donne l’8 marzo nell’Istituto “Bosco – Venisti” sarà organizzato un insolito ed originale evento.  Le mamme di tutti gli alunni delle classi quinte saranno invitate a scuola e a loro saranno dedicate delle letture di donne coraggiose che hanno cambiato il mondo.  Subito dopo, sotto la guida esperta del maestro Stefano, gli alunni e le loro mamme, seguiranno attivamente una lezione aperta di motoria e, spensieratamente vivranno un momento di sana competizione e divertimento: Mens sana in corpore sano.

W le donne!!!

Elisabetta Guerra, Claudia Barletta, 4^ I.C. “ Bosco-Venisti” Capurso Bari

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