Si fa sempre un gran parlare delle somme che la Chiesa dovrebbe in termini di Ici (e IMU) alle autorità laiche. Sentenze e dichiarazioni che vengono anche dall’Europa.
Non è strano che i mondialisti dei nostri giorni trovino un altro mondialismo alternativo al loro e addirittura identitario come è la Chiesa, reo di qualcosa, e quindi da perseguire come un evasore comune; ma questi sono argomenti che lasciamo a quei fantasiosi dei complottisti che si divertono tanto e spesso ci azzeccano.
Nei fatti abbiamo una legislazione fiscale -non solo italiana- che ha prodotto da decenni la crescita del gettito sempre più elevata della crescita del Pil e cioè si è creato un trasferimento di ricchezza permanentemente crescente che restringe oggettivamente la sfera privata a favore di quella pubblica per poi chiedersi come fare a pagare il conto della sfera pubblica! Qualche buontempone dice che saranno i disperati nordafricani con il loro lavoro a supplire al PIL perso o mancante… ma anche questo lo lasciamo senza commenti.
Certo è che per ottenere questo progressivo esproprio “morbido” non si è ricorso a espropri proletari o lotte di classe (che evidentemente anche per loro hanno fatto il loro tempo) ma lo si è fatto senza dirlo cioè con le patrimoniali camuffate. Cioè hanno indotto le persone per bene a versare miliardi a go go senza roboanti teorie di collettivizzazione delle proprietà private, ma dicendolo nelle pubbliche leggi apertamente e introducendo l’idea che è regolare pretendere soldi senza che vi sia un reddito da tassare ma solo una ricchezza da invidiare. Qualcuno ha protestato ma la ben oleata macchina dei media aveva già inebetito il sig. Qualunque e la sua famiglia e così tutto ha funzionato a dovere. E poi, si disse, dobbiamo salvare l’Italia; cosa saranno trenta o quaranta euro al mese?
Quella imposta era evidentemente illegittima sotto ogni aspetto e quindi, ammesso che servisse a tamponare qualcosa, doveva essere temporanea. Ma siccome nessuno scendeva in piazza (unico linguaggio ancora temuto) le cose sono rimaste com’erano e sono molto peggiorate. La Chiesa si è ritagliata una esenzione e ha tirato a campare secondo l’adagio per il quale è meglio che “tirare le cuoia” (come diceva un grande cattolico allora in auge). Forse non ci si doveva molto fidare di questi democristiani che in economia erano profondamente ciucci, forse la Chiesa doveva agire sotto il pelo dell’acqua, forse non si dovevano aspettare tanti anni per ricordare che gli espropri non sono cosa buona, certo è che oggi sembra e si fa credere che chi lede il diritto sia la Chiesa e non le autorità che hanno introdotto questa bestemmia giuridica. I media mondialisti vanno a nozze nel dire: come? tutti pagano mentre la Chiesa no? Dov’è la probità dei prelati? Si tratta di un privilegio? L’Europa ce lo chiede e quindi anche il Santo Padre deve mettere mani al portafogli. Una mossa non da poco per sottolineare la prevalenza del Potere laico sulle “stranezze” dei Misteri che si vogliono far passare come credenze popolari se non vere e proprie superstizioni.
In sintesi l’attuale potere laico, epigono dei totalitarismi del novecento, espropria progressivamente parti rilevanti delle proprietà private statuendo contemporaneamente la subalternità della Chiesa al potere laico. Una vera fine della democrazia. Se poi questo potere laico non è legittimamente ottenuto perchè il voto è ampiamente manovrato, il quadro è completo.
Quindi il destino ha fatto in modo che un mangiapreti come me venga chiamato a dire le cose come stanno e cioè che la fiscalità calcolata sulla proprietà in ogni sua forma è incostituzionale e contraria ad ogni criterio di equità. Tranne che nella ipotesi che sostituisca “forfetariamente” la fiscalità sul reddito percepito. O pago calcolando analiticamente la tassa su quanto ho guadagnato in un dato periodo di tempo oppure rinunzio ad effettuare il calcolo e forfetariamente pago per ogni tonnellata di stazza della mia nave o ogni metro quadro del mio appartamento una tassa che mi assolve da ogni ulteriore dovere. Pagare su di una proprietà anche se non rende significa espropriarla e questo è contrario al nostro modo di intendere l’economia. Quindi non solo la Chiesa non deve pagare ma anche i privati devono essere immediatamente alleggeriti da tale follia della Pubblica amministrazione.
Porgere l’altra guancia alle volte è inteso -specie dai venali- come segno di debolezza.
Come mai nessuno lo dice? Per la deriva gravissima che il pensiero Occidentale ha preso, ormai interamente preda dell’orgia tecnologica che ha perso e fatto perdere completamente ogni contatto con la realtà.
CANIO TRIONE